Volontà - anno VI - n.4 - 29 febbraio 1952

velare luci vive e diffuse e gloria e serenità di opere. E cade la teoria del genio sol..ita– rio, così come quella dei popoli e– letti. Ed ecco la bugiarda storia dell'E– gitto scritta sul porfido e sul granito smentita dai papiri e dai cimeli che le tombe restituiscono alla luce. O– gni generazione di re ha istoriato sulle pareli dei templi 1c gesta pro– prie e quelle del popolo attribuì a sè. Ogni re, cominciando a regnare, laceva scavare entro ]e rupi il mauso– leo, così che ogni atrio del Tempio di Luxor è nna pagina di storia au– to-apologetica. Per venti secoli il tempio di Luxor servì da cronaca ai Faraoni. Venti sccolj di menzogne, che vengono mano mano smentite dalle ricerche che vanno oltre le colossali pareti istoriate e le solenni statue ed i sontuosi sepolcri. La ricerca procede imp'lacabile a gettare giù statue dai servili od inge– nui p\edcstalli. Caligola fece erigere colossali monumenti ln suo onore, ma i suoi delitti e le sue debolezze sono oggi popolari. E più ci allontaniamo dagli anti– chi tempi, più la ricostruzione si fa sicura. Le pagine dello storico indi– pendente, le staffilate del satirico, le predlch<' del Santo, gli episto1ari: questo ed altro r>ermettono aJla cri– tica di dc-molirc la fama di coloro che 1a storia aulica e la leggenda in. gt·nua J~rescntarono come grandi e necessari. L'Eroe declina. Rimane l'uomo– eroe. Rimane intatta, quando ]a cri– tica storica la conferma, la grandez– za d'animo dei grandi. Plutarco ci dà figure eternamente vive. L'Eroe rimane grande nella sfera della sua 1R8 individualità, se è Socrate o Mare– Aurelio o Dante. Si potrà dimostrare derivato da una tradizione ideologi– ca ciò che pareva scaturito daJ1a ri– velazione di un genio solitario. Si potrà dimostrare non fuori de] tem– po suo la .grandezza morale di un apostolo. Ma l'individuo rimane nel– la propria altezza intellettuale e mo– rale. Que11o che va in frantumi o che ha abbassato il piedistallo, è l'Eroe concepito come il creatore di avvenimenti che trascendono la pos– sibilità del singoJo. Non pili Mosè e Cristi, in religio– ne; non piì, Napoleoni, in politica; non più Pitagora, neJla scienza; non più Pia.toni ccl Aristoteli, in filosofia. All'interpretazione dei testi sacri secondo una tradizione rigida e ge– rarchie;., subentra la libera interpre– tazione mistica individualista; nel– l'uomo provvidenziale si comincia a non credere pili, poichè si comincia a capire che quest'uomo è in noi stessi, è in ognuno di noi, purchè sappiamo riconoscerlo e ricrearlo; I\( Ipse dixit >1 non ha più autorità di fronte alla prova sperimentale scientifif'a e allo spirito critico filo– sofico. L'Eroe decade: come pensie– ro e come volontà. Se l'Erode deca– desse nello spirito moderno soltanto per una più realistica concezione del– In storia, eioè df'lla vita, sarebbe bello assislnc a qu<·sto creJ}USColo di idoli. Ma non sempre colui che ba in ispregio Carlylc è capace di com– muoversi leggendo Plutarco o quei dialoghi socratici nei quali la logi– ca è luminosa di santità. Noi possiamo entrare nei tempi della stupidità e gettare all'aria gli idoli, ma non possiamo, se nello spi– rito risplende qualche luce, unirci

RkJQdWJsaXNoZXIy