Volontà - anno VI - n.4 - 29 febbraio 1952
poco attcndibi.li. Egli, parlando de– gli avveui.mcnli anteriori alla fonda– zione di Roma, dichiara che sono poggiati piuttosto a tradizioni (avo– lose che a monumenti, e che eg.li non intende nè affermarli nè respingerli. Ep1mre j racconti favolosi di Livio Hngono ancora ripetuti come « s10- ria », e così come osserva il Catta– neo, « i teslimoni pila onesti propa– gano il falso, e noi fin dalla nostra adolescenza ci avvez.ziamo a conion– derlo col vero •· Se si pensa che delle leggende si poterono rormare <1uando i popoli avevano sedi fisse, lingue scritte, con• tinuità di tradizione, eomplessiti, di vita politica, si può immaginare qua– li trasformazioni subissero le tradì. zioni antiche, presso popoli nomadi, ignoranti la scrittura, e conservanti il ricordo degli avvenimenti nelJn memoria soggetta all'oblio e alle SO• prastrutlure e travisamenti della in– genua e vivace fantasia, e traman• danti il ricordo mediante i « carmi– na ,, cioè mediante la poesia canta– ta. Perieoloso veicolo della tradizio– ne è (111es10, poichè la poesia porta di per sè alla iperbole e al sacrificio della mat<'ria per la necessità clella forma. f' pt'rchè la poesia cantata si presta a divenire popolare, s.ì che gli innesti e le modifichr- sono una fa. ialità. Le mulazioni eontinue df'i luoghi, I<'mc~olnnzt' dei vincitori e dei vin– i i, le s,qwrstizioni r('ligiose, la su– flCrbia dt'llc c·aSI(', la tendenziosa cronistoria sacerdo111le, il continuo mutare dcllc lingue, rendono im– possibile districare il gTOviglio delle lraclizioni, nelle qunli gli clementi consen•11ti dalla nwmorin si confon– ,lono con quelli trasformati od ag- giunti dalla fantasia, e nelle quaH molti elementi conservati lcdelmen– te hanno origine da una fantutica interpretazione delle realtà storica. L 'istoriografia vagola dunque nel buio più fino, tra le foreste vergini, sulle sabbie wobiJi? Sì, in gran par– te. Ma la trad.izione, con tutte le sue lacune, le sue infedeltà e le sue in– certezze, è un fatto dell'intelligenza, e rivela le sue leggi. L'etnografia, la filologia cowparata, la geografia an• tica, l'archeologia, ecc., permettono la ricostruzione di fatti mediante la interpretazione critica dei testi, J'oa– servazioue sagace dei mooumcnti, la intuizione dei caratleri psichici delle antiche popolazioni. Apri la stradh il Vico, con la dot• trina dei « personaggi>, ideali. Con la concezione deUe persone ideali, Vico non mene solo in dubbio gli eroi dei poemi, ma anche c1uelli del. le storie, che molte volte non sono che la forma scritta delJe tradizioni orali, la riduzione in prosa dell'an• 1ica poesia epiea. Ma mentre Vico arrivò. per intuizione geniale, a chia. mare t< serioso poema » la storia dei primi re di Roma, la crilica storica arrivò a pro,,arc come quei sette re, o alC"uni di e~i, non siano stati che nomi riassumenti i caralteri di date epoche. È meraviglio.:a questa lotta dello occhio dalla ri<'erea Slorica con le nebbie della leggenda! EC"co le nazioni exlrn storiche di Hcgel riavvicinate all'Ellade di Ro– ma con la dimostrazione che la ma• lricc della civihà europea (u l'Asia. Ecco il Medio Evo cahmuiato come epoca di tenebre e di squaUore ri• 187
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