Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952
si aucmo la cronaca - chè altro 110n è - della vita dei « capi » del– la das.sc lavoratrice; delle tattiche e tlrategie messe ju allo dai dirigenti dei lavornlori, regolarmente staccali dalla base e versuasi che ~olo la con- 1111i'ita ciel Poten'.' ridonderà a vantag– gio di 1011i 1 • Da,,cro che è meglio, :1 I lora, la ~toria crociana: almeno .,;appiamo fin dall'inizio che vi si ce• lf-'hra il rito ~sulrrico della liberrii idPlliista (df>lla Libertà -astratta, nu– lrita ool di parole o di dialettica), f-' ehe quel poco di concreto che oon• licne è la ,.toria della produzione ca– pi1alisti<·•1 i'-palmala di moralismo 11iccolo-bo1·g:ht$<'. In India, ,.. c.- 11'11crcial no5lro au– tore, 1111,1lc•llf-' ermento sociale'. pur \ i f" slillu. De, iato però non solamcn– lr dall'impegno mizionalista t' dalla tcn<lenu., go\enrnmcntale tiJ)ica degli 11omi..11i del Congresso~. nrn anche ,!alta rraltura esièlentc rrn i pochi (11,1 rai d«•llf> industr·ie f' la grande massa agriC"ola. paesan;i. Nchru lo rip~tc so,t·nte, e fa onorl.' alla sua pcrspi«·aeia insistcr\'i, clw l'India C un paese agri(..-olo il tiualc dovrà fo. n• la sua ri\·oluzionf'-risorgimenlo, il suo SOf·i::al ismo, tenendo ben presen– te ehc è t' rimarrì1 liii jJacs<•ngricolo. I romunisti bolscevichi. cl1t> di fatto (.'Onlav:1110e contano a'ssai nelle ri• 11treltr zone fodus1riali, hanno un lwl bollari· N. co1nl' (( pi<·colo bor- 1 01}<'ra in c.-o,.1oro la ,olila au10-mis1i• fìc·azionc per cui il ,•antaggio personale, privato, si l)one come vantap::i;io generale, ,li lutto il popolo. 1 Si f3rf'ia parie. a onor del vero, ai problemi inerenti alla rongerie di razze e linguagiti e religioni csis1entì in India che portano :1 11n3 a1)paren1emente necessaria \'ii.ione ccntralizzatrire non è 11 ste1sa sto• ri:t in un~S?l. gh~o ), : il rjsultalo di uno industria• lizza~ione forz.osa, ~chenwlica, id('O– logicu è ben esemplare in Russia do– vi• l'aumento di macchine e di opi– fif..•i .-dlarf!a com1.• µ:iri d'ucqua sus,·i– Lati da un sasso in uno stagno, all'in– !inito, la schiavitl1 dei singoli e del– la colleltiviLà 3 • Soltanto (·hr ~i vor– reblw ila Nchru una 111rnlf'lw indi– c.:zione sul 11 couw ,, proec<lere al L'l --ù('ialisliz7.azione delle campagne: 11c avt>sse parlalo, polevmno trarne ":IUlag:gio per gunrdat·e. nnovamen– lf'. in <·asa nostra. P('r !'11.ardare a un p.aese ,·he ha cir• l'a metil della su.1 pOf)ola1.ione ,lr(li– t,1 a lavoro agricolo e continua bel– lanwule a finger di non s11pcrlo (tran. ne quando <''è In guerra. e i conta– clini muoiono a centiuaia di miglia– ia). Un paese dove, dopo il 1870, il soeialismo si dedicò. al solito. e ra– dicò fra il proletariato industriale condividendone gl.i equivoci govcrna– menlali e autarchici. Suol djrsi che la maggiore Co!Ciem:a degli operai deirindustria pro\'ocò il sotterramcn. lo del filone bnknninfono, anarchi– co, del movimento operaio itaHano: • a mc par chi.aro che si ITattò di una pura t• 11rmpli('P irwoluzionf> favori- 3 Per non 11:trlar,· ,lclle carnllert&ti4'11e 11aulardiirhe n che <1uesla industrialiu1- .,.jonc U.!-~unsc in UHS~; e assume nei pae~i che la imitano. C'è la ques1ione della di– fesa.. ma essa scaturisce dallo St31iniano i, socialismo in un 80lo pae&e )) che porla il paese P>legso (la sua classe dirigente, per eseer~ esatti) a posizioni di predomi• nio contro le quali occorre scendere in lot– la scardina.ndo11e - come ai tempi ,!ella I lotermu:ionale - In ~1rut111raero11omiro· produttiva (il rhe non av,•erri, se i'USA ricscisse a imporre nll' URSS la propria struttura, ahre1tanto monopolistira centrata), 129
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