Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

nro, di mettere in Juce gli errori e ~li orrori della attuale urbanistica oontra1>ponendovi ]e soluzioni, già realizzate o in via di realizzazione, che di quegli errori e orrori stanno facendo giustizia. Tutto molto sem– plice: senonchè tanto nella imJ>osta– zione del problema quanto nella so– hazionc d'allestimento fii è trasmo• dati nel semplicismo. Il teatrino co– struito Jal pittore Bonfante affiochè la gente avesse una più viva impres• sione delle strade strette e dei bui oort.ili in cui si ammassa la gente po– vera - e non solo quella povcra– Jclle nostre città, costituì l'unico al– lestimento che cercasse di colpir la fa11ta<1.Ìa e che suscitasse un qualche interesse; ma non ha poi saputo con~ tiuuare nella sala che conteneva i plastici della nuova urbanistica. Eb'llahnentc in sede di contenuto~ come non si diceva affatto il [>erchè di quelle strade senza sole di quegli oscuri quartieri di quelJa misera vj– ta, così nella sala accanto pareva certo che sia possibile fare dcHa ur– banistica sana e giusta solo quando i Governi o alcuni industriali illumi– nati scelgono con mano felice uomi– ni particolarmente dotati in materia. È evidente rhe le cose stanno pro– prio così, oggi; ma allora si resta a impostazioni di principio che non rinnovano proprio niente! In fondo <·erti grandi dittatori o gran ricchi // <imirtif'rP proge11mo dall'mchi1e110 As1e11so. Ja;' i11teresS-011/e 11 guuHlorfo co~ì i11 mod-elfo: ma pen:l,è i- L,o,,ì? Ecco ciù che i l'isitolori 11011 riuscìr,•"'10 11 capire. E tllforo ... JfKI

RkJQdWJsaXNoZXIy