Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

to che tntlliamo, è che quest'opern, c~senzialmente politica, questo tcn– Lativo <l'importanza CilflÌtale per gli Stati perchè mette in gioco tutta Ja loro 1-lrutlura e porterà a lrnsfori- 111enti della loro sovranit~1, - rit~sca (·s.:.a u non riesca - non è nel fot– to degli St.iti nazionali - laici e in– dipNulenli dalla Chiesa, quali sono t•.-.is1iti da più di seicento anni, m.t n<·I folto nuovo d'un'[ntcrnazionale ideologii·a, la Chiesa ronrnna, di cui gli Stati non sono piì1 che il 1Jaraven– to o lo :.tnunento come 111 ille anni fo. Sc1·ondo nw nulla potrebbe mc• glio 1.rovarc la dcc:.ttlcnza dello Sta– lo mod('rno in Europa. Par(· t·lie es– so ~omandi, ma di follo, l' il suo padroiw, il ~uo << confP~:,ol't~ >) I·hc lo fa agir!•. Le rugioni di queslo ritorno al passato La ragio11e profonda di <p1esto ri– torno al pa~salo, mi pare 1•sserc <1ue– ,:,la: gli uomini sono uniti da due -orli di vincoli: la f'om11ni1:1 dei lo– ro inkressi mafrriali ,~ la comunità dei loro idt~ali. Lo Stato è l'espres– .,io1w ,!ella prima. b Cliiesa della sN·onrla. L'uomo l· innanzitutlo un essere d'azione: ha bisogno di IHo<lurre, di acqui,;tare, di consumare, (li primum, ,·i,•,>re: tu11,~ <·ose materiali. L'orga– no dir gli pennelte di adempiere a qw•sle funzioni maleria'li. eh!' for– ni~"" a lui ed ai suoi simili il qua– dro. nd qual,· può éSCrcitarle, è ]o Staio. Lo Stato, sari1 dun<1uc- per l'uomo il suo quadro principale lìn– <'hf' l'uomo rimanga un csset·c d'a– ziorw. fìuf'ht'-. uiu"re '-arà la sua prin– cipale pr(•ot·t·11pazione. Ma quando l'11nmo d1'1,!t:'IH'ra,quando !ii nwtte a filo~ofart· più ('!11• a vi\'ert•. quando 76 peusa a dei lontani nvveniri invece di impugnare il presente, il ~1uadr.o materiale della sua vita cd 1l regi– sta di questo quadro, Jo Stato, pas– sano per lui in secondo piano. Jm– provvisamf'nte lo Stato, Ja cui forza è folta solo dall'adesione dei suoi membt·i, perde i I s1!.o.vigore e dege– nera a :ìlHI voliti. E in questo mo– mento cht· j legami religiosi, i lega– mi « ideologici )) salgono in primo piano. Perchè, pct· il fallo che l'uo• mo continua a rimanere un essere ((SOriPvolcn, che l1a ,.,,emprc bisogno di senlir~i legato ad altrl in seno :ul trna 1•m11unilà, l.t comunitù cli idee comt• ,:omunitit essenziale sostitui– :oce qu<·lla negli interessi materiali. Co;;ì lo Srnto si disgrega e la Chiesa i-i i'.>OSI iLuisce ad esso. Findu'· lo Stato l· « dHanialo J> da (azioni rivali o da classi antago– niste, lo Stai.o com(' tale, non lia uienh• da temere: è solido, potrà llassare in ahrc numi, p0Lri1 cam– bi.ire di forme, ma nonoslanLe tuHc le disrordif', vivri:1. lnvcce. (flHmdo ,·iasnino non si preoccupa più in un modo essenziale dei suo ·interessi ma– tcrit1li. ma df'llc proprie (( f'redcn– zc >J. allora lo Stato perde Ja sua so– stanza, non ha pili ragione di esse~ re, non ha 11iù forza, non f' più d1e una dc(·oraziom· che f' manovrato a piat·er,• dalll' ('Om11ni1à d'idee. Sono ('poch<' di df'eadcnza, dalo che l'uo– mo progrcdisc,• solo quando si o<',·11- pa innanzitullo degli interessi del suo corpo, degli interessi rPuli d1·l suo corpo e non di que11i immagi– nari ,Je11a sua (( imima >>, Ogni idealismo è una 1.;ornizione. Lo si f' visto all'epoc·a dell'anlil'a Grecia <1uando le lotte spietate che esislevano Ira li' classi all'inLerno dc•II(" Cillù grrl'lw dt·i ".'f'f'oli <;,('lii-

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