Volontà - anno VI - n.2-3 - 15 gennaio 1952

le del Jibcralismo borghese e di una Lra Jc pili polenti organizzazioni po– li1iche e siudacaJj deJla classe opera– ia, la situazione è esattamente Ja i,lessa che jn ltaJia: la Chiesa, mag– giorilaria in Parlamento, gÒverna da sola. Per;;ino nell'Olanda, in maggio– ranza prolcstante, i ca11oliéi prali– cano press'a poco la stessa 1}oli1ica che in Germania, partcl:ipano al go– \'erno in seno aJ una coalizione tli n1i l)are si;,1110l'elemcnlo dirigenle. Jn Au;,tria, infine, sebbene j dcmo– ni.stiani ubbiano la quasi parità con i ~ocialisli, sono N,si alla testa del gO\'erno. Aggiuugctc, per terminar.•, i due paesi 1ra<lizionalmente bigotti tlclla Spagna e del Por1ogallo, cd il qua– dro sarà <'ompkto. Eccettuala la Svi.zzf'rn, la Chif'sa cauolica regna in 1u1ti i paesi dell'Europa occidf'nla– lc continentale; o vi P' padrona as– soluta oppure vi occupa posizioni cli– rf'll iv<' di primo piano, 1)osti-chiavf' 1 • I~ nolevolf' f'Olllt' la Cli if'sa roma– ,rn di oggi. proprio com(:' twl medio– evo, cerchi di servirsi df'I potere che ei-crcila sulla poliLica cslna dei di– vn..:i pac~i europei per d'irigcre que– Sla poli1iea Vf'rso nn fine eomnnc. Al tempo di Urbano Jl, d'Euge– nio Hl, di Ckmcnle .llJ, d'Tnnof't'O• IC' TTT,di Gr<-gorio IX e <l'Innocente TV. lo scopo comune che il papato a.::-egnava ai sovrani <li Europa invi– tandoli a conf'orrervi, era ]a ricon– '!l•ista della << Terra Santa >J: si Lrat- 1 Questo ruolo, sempre più importante, <·lw i! \ a1irano c~nri1:i nell:1 J)l)lilir:i c~h!· ra 1lell"Eurt~J)fl ..-onti11c111alc, è .,tato 1·i1·01W• Go'iuto cd in q11:ilcl1c modo cou~acrato ron la clecisio11e 11rc•a rial 11n:sidcn!c dr~li Sta. ti Uniti, , iot• ,run 11:wi'e 11ro\c~tanlr " :wti• 74 tava di riunificare la cristianità con una lolla comune contro l'Islam, al– lo scopo di assicurarsi la rivincita delle grandi sconfitte de) periodo del– l'invasione araba ed impedire, così, ogni tentativo di espansione <lcl- l'lsJan!. . , Oggi, e pure per un opera comu– ne che il papato convoca le Poten• ze dell'Europa occid<-nlale. ~on sol– lanto per salvare J'Europa dalla Rus– sia e neppure, in senso più largo, daJ mondo nem·ico della sua ortodossia. In questo camtlo Roma può avere solo un ruolo secondario, dato che j! primo obic1tivo è, e come!, nelle mani dell'America, cd il SC<;ondo nelle mani di lulli coloro che, in Euro1}a, non vogliono disperare- del• Ja liber1l1. li compito di Uoma è pila Jimitato ma essenziali·: la creazione di un'Europa unificata d'una frdera– zione europea. ~on si è o~scrvalo abhaslanza il fatto che tulle Je iniziative co11crr•tc in vista ili una unific-azionc europea sono ~late prese da ministri « ro– mani)). Un bel giorno, improvvisamente, senza 1·l1e il Parlamenlo fosse stato i.:onsuhato, senza <"he la queslionc fosse stata messa in discussione o an– d1c solo annunciata dalla st,11npa, senza che fosse stato interpellala nessuna organizzazione operaia o padromde, si seppe che la Francia e ]'Italia stavano per concludere un'u– nione doganale! Così aveva deciso il ministro M. R. P. degli affari este- JltlpÌ;,la. della 11omi11:1 d'un amha•eialort! in Vaticano, mcntre 110n 11<' :n~•\:1 lllai t1\'t1li, Jnfotti. ~;irii molto }1il1 forilt> iwr 1'A111eri– {'a. intluernrnre la 1}()]iti<'a dei di,'Cl"l>iS1ati curo)lei direUamcn!c <la Rom:1. dato d1c è Boma che ,·oma111b. anzi.-hC HJ)('ranclo é,Ol– lanto ,eparatamente in OJ!llÌ ,·apilaie.

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