Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

tipo loro. La penetrazione in Italia &i fa per mezzo di film, di roman– zi, di reclaiue, di caricature e gior– naleui illuslrati e più grossamente col prestigio che accompagna l'a(– flusso di capitali e la supre1nazia polilica e militare degli Stati Unili nell'Occidente. Non ci son segni, ch'io sappia, d"un'in0uenza della mentalitò. ame– ricana negli ambienti anarchici, mu la nwntalitò. del.le masse e la strut• tura della società italiana comincia– no a risentirne, cd è opportuno cor– r,•ri• in 1c111po ai ripari, rendersi t·onto immediatamente del proble– nrn cenlrnle, <1uello della distinzio– n(• frn autoritì, e potere, fondamen– tale non solo per gli anarchici ma per tutln una società che vn cessan. do rnpid:unentc d'essere italiana. Col e< polerc » economico, finan• ziario, politico e militarf' rhc sta prendendo proporzioni così gigante– H'h", stritolando senza remis.,.;ione o– ;:rni andi10 e bisogno "italc di li– hnti1. ceco che l'autoriti"t non è pii1 mostro nè spauracchio f' c·he. una \'Oltn il suo concclto chiarito NI 11p– profondito, essa risuha essere quel vttlom su cui solo si può contare per im1lediTe che si focciu ussoluto il rf';.;no della violC'nza e la tlcmornliz– zazionf' norma della vita <1uotidinna. L'ostili1à tradizionalt' anarchica rontro Ob'lli forma d'autorità proce– ll1~ non solo da 111111 superficiale gc– nnalizzazionf' e da una confusione fra autoriJ.i1 e potere. Questa ostili– là è legi11ima pcrchè lf' forme cl'au- 1ori1à piì1 m•vie che llesano sulla vi– ta italinnn sono quelle che sfruttano e peq,etuano ogni genere d'ignoran– za e di deficienza spirituale, quel1e C"hcmalsicure della loro essenza epi– ritnalc @'appoggiano senza scrupolo su mezzi di compu.lsionc e di repres– sione materiale Ob'llivolta che si sen– lano minacciate, c11wllc infine che subdolamente, siste111a1icamcnte ar– rogano a classi o u islit11zio11idei \'U• lori che sono 1>crnatura finid i. libe– ri, s1•011tanei .. univcrauli. L'obbiezione all'autorità che muo– \'C, ("Ome nel cuoo umericnno, da un 1.os1Ulato egualitario, conduce alla fì111! ad una delle forme peggiori di tirannia, quella della massa. del– J"uomo comune e qualum1ue, del minimo comun denominatore, del.le cose che contano solo per l'esperien– za pii1 rudimcnlale: la forza, il nu- 1uero, la riuscita, il denaro - il peg• gio, cioè, di quanto va sotto il no– me di democrazia. Definiamo l'aulorilìt c·omc ciò che comnnda l'adesione dellu mente e (ll'I voler(' perchè <·i è alTelli\'nmen– tc caro o spirihrnlmenle superiore. J sentimenti che 111 reggono sono il rispello e la riverenza. che « sono Ira i piÌJ penosi che gli americani riconoscano e che evitano con la me– clcsima cura C'"On cui i ginp1,onesi e– vitano la vergogna di for brulla fì. i;,~1ra.Di Crontc a 1wrsone o a situa– zioni ch'evochino tali senlimenti ~i ricorre alla leggerezza, all'incon– gruenza ed all'elaborazione per ri– durle ad uno stato in cui tali sen– timPnti non siano pili appropriati 11 (pag. 28). L'americano o. piì1 gene– ralmente, l'uomo moderno, non vuo– '" sentir rispcllo o riverenza, per- 4•liè ha paura d'ogni sentimento af– fouuoso e d'ogni \'alore spiritual– menle superiore. Un affetto vero e profondo stabilisce una cl.ipend<'nza. Chi ama non è libero e lu persona amata è autorevole proprio pcrchè amata. L'affetto fa nostra la vita al– trui col (are altrui la vita nostra. La 57

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