Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951
il 1,eggior floreale con certi astratti– .emi alla Moore, ecco il desolante pa• norama dei tetli degli stand e un 1>aesaggio dipinto, davanti, che qua– lunque cartolina da pochi soldi è migliore. Tipico esempio di come non si doveva fare: in <111estocaso avrebbe avulo senso trovar modo di mutarlo, il paesaggio, per mezzo <li proiezioni che invece interessassero t.· attirassero il visitatore. I pae.ei esteri Come i· successo in altre triennali il pubhli<X> ern J)erò attratto e inie• rcssato sopratutto dalle mostre stru– nicre. A parte il Belgio che si facc– ''11 notare per la tOtale ridicolaggini" del suo allestimento, le altre sale c– rano cerio di elevato livello. La piì1 intt>ressantc, come prcscnlazionc, st>nz'altro <1uclla della Svizzera: urrn slnnzn buia dove dei cilindri di di11- 111f"lrodiverso serravano in sè gli o~gctti cd emettevano luce; forse di– sc·utibile, forS<' poco funzionale, nrn Max Bill era riuscito a suscitare una •·mozione (che si prolunga,'a nello ~,ile~ clcllt' fotografie nella parcle di -1<'.cesso alla sala svizzera, fotografil' rn1>prcsentanti, a parer mio, il cul– mi1w nella soluzione formale). Lusso invece la Francia; e mi do– mando che senso abbiano oggi ceri i 8ervizi da !avola in oro, che senso abbia il grande pannello di Leger tl:wanli al quale lutti si commuove– ,·ano: roba l)Cr ricchi borghesi, cioè pn un genere cli persone che dimi– nuisce sempre pii1 (ben i• vero che la Francia esporla questo genere di <'OSC in lutlo il mondo, e così ri<'scc a lro\'arc ancora molti clicn1i). Svezia e FinJandia eccellenti come 8Cmpre: specchio, gli ogge11i prescn- lati, di una civiltà forse giunta al culmine e quindi tendenzialmente immobile, ma pur viva tuttora per il senso profondo della materia che la pervade: i ,,etri, i legni non so– no c1ualcosa di artefatto, di violen• lato dal gusto esterno di uomini che si camuffano perchè credono di mi– gliorarsi allonlanandosi dalla natu– ra. Interessante l'Inghilterra e buoni gli oggetti della Spugna; nello stand di c1ucst'uhimo paese, anzi, le foto– grafie della «architeltura spon1anea>1 a lbiza proponevano un problema al q1rnle cercheremo soluzione nel no– stro secondo articolo: l'architettura spontanea è bella in sè, oppure ha· delle (1ualiti1 fotogeniche che la fan– no bella in occasione delle Esposi– zioni, ma solo per le Esposizioni? La caea è un tempio(?) E la genie andava col naso nell"a– ria e con il volto ammirato anche su e giù per il disgustoso 1< salone d'onore )1 dov<' Figini Pollini <' Cai·- 1·ia-Oorninioni ritffigurarono degli interni di chiesa. Un salone a lrns1• di statue di santi e di vetrate nel quale quesli praticissimi archittclli non avevano 1cnu10 conto che si sa– rebbero don1ti svolgere vari congrt.•S· si, sicchè l'aerazione e l'i.llumina- 1.ione non ,,i era affatto stncliata ... e pan· che siano cose che capitano spcSBo a Figini e Pollini sopratutto. Acconto, come a dimostrare che siamo in rciimc dt>mocris1iano. t~– sposizione clell<' operi' 1!oncorr1•nti alla gara 1•er la quinla porta del Duomo di Milano: con un Minguzzi ollimo seppure sempre pila simile a un Manzi1 minore per la finezza tal• 1ile e sensuale della esecuzione, e un Fonlana che si dimostra pii1 acla110a
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