Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

sposizione strettamente formalistiC'a di materiali che sono giusti e belli solo allorehè riescono essere, preci– .samente, il contrario del formali. smo. t chiaro che per gli allestito– ri si trattava di una curiosità simih· a (p1ella di certi raffinati per una ruota di bicicletta vecchia o per una lrqmba di grammofono. In conclu– sione la prova pronta dell'equivo– co, cui accennavamo in principio, in baSf' al <1ualc molti cosidetti nova. lori - e loro per primi ci credono - sono soltanto dei conformisli. I mobili a rotocnlco Ma il pubblico non si ferma,•tt molto in c111t:SI<' sale. Ciò che lo in– lcrcssavn era soprattutto l'arreda– mento, i mobili. Ora, noi sappiamo per certo che la ragione principale l'('r cui il vasto spazio a esso dedica– to avel'a l'Aspclto di un~t squallida fila di stand da fiera C.'llllJ>Ìonaria 1 dni"ù dalla m:mcarn collaborazione degli nrchilclti che erano stati pre– posti .a qucslo compito: e in verit:, l"i sur('mmo vngognati di vedere i nostri nomi slampali come presenta– lori di qualcosa che è semplicemente messo 1r,1 due muri di legno c1uali usano anche a Pcrctola quando deb– bono metter" in mostra i mobili di Canti1 (ogni sland è plnnimetrica– mcnlc disposto comt' un alloggio, ma chi se ne accorge? E allora vuol tlin· eh" la presentazione è sbaglia– la). D'altronde è doveroso dire che molti çlci mobili esposti non sono di uno stile pii1 elevalo cli quello dei mobili di CanlÌI, e diventa logico al– lora cJt(' in uno stand il rappresen– tante d'una fabbrica di cucine eco– nomiche stesse li pronto con una ma. lita in mano pN acciuffare i clienti 40 e ,·eudere la sua merce! 1 pezzi mi– gliori sono della Castiglioni e di Za– m1so (ma che prezzi!). I peggiori sono tulli raccolti nella stanza dise– gnata da Giò Ponti con il suo in– separabile Fornaseui, una stanza che se uno ci si sveglia denlro al– l'improv,•iso muore dalla paura (non per nulla il loro capolavoro, l'arr("– daruen10 del bar della Oulciora in via Dante n Milano, è cosi sepolcra– le che pochissimi sono gli avvento– ri i quali si arrisclliano a pcnetrani). E per c:oncluderc su questo nrgo– mento ancora tre osservazioni: li pillorc Nizzoli - uno, del Co– mitato Organizzatore, che aveva le idee chiaro anche se non simili ul– le noslrc - cercò di creare un' u– nica atmosfera per lutli gli sland cle. stirrnti a mellcr in mostra mobili ,. soluzioni di ahi1azione: avrebbe l'O· luto far lavorare la fantasia - quel– la fantasia del tutto asscntt• nella sce– neggiatura della Triennale - e .i qnes10 scopo ideò una serie di quin– te, tlipinlc dal Buffoni, che avrch– bero dovuto mulare l'ambiente in un gram1e palcoscenico JO\·c gli spella• lori• visilalori di,•entm•ano allori. per.son.iggi. Jdea invero ec<:e11enlt·, ma ahimè risolta con lanla medio– crità (non sappiamo per colpa (li c·hi) che hanno ragione coloro i qua• li parlano di scenografia. TeJ settore degli interni di al– bergo, brut1issimo il la,•oro di Bega e Latis legato a un g11s10vecchio di almeno 15 anni. innamoralo dcllr lacche. delle tarsie (' della moderni– tà '"110 tanto f>iace ai giornali in ro– localeo e ai frequentatori dei dan- 6ng. E, infine, se si sali\'a la scalcua alla cui base c'era una scrivania di Parisi che mescola tra1Hp1illanwnte

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