Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

cosa tecnicamente migliore, cioè l'aereo intreccio disegnato da Fon– tana per illuminare l'ingresso, altro non è che un gratuito capriccio. E allora siamo in sede di decorati– vismo, non di arte decorativa; siamo in casa di qualche ricco 1>acchiano... <:ioè proprio in quella casa che la Triennale non dovrebbe mai invilar ad imitare. Comuniswo? Dato che la Mostra è finita non è il caso che ne seguiamo esattamente il 1>ercorso. Mi terrò, piuttosto, a un discorso cl1e permetta di chiarire nwglio quanto dicevamo in princi– pio. E osserverò che la sala destinata a mettere in rilievo che cosa ,•oglia essere, e che cosa sia finora, il quar- 1 icre sorto oltre S. Siro in seguito ai concorsi indetti dalla s• Triennale (il QT8) pare un memcm.o: quella Triennale era certo criticabile, ma Ieee almeno qualche cosa di. serio, di concreto; i soldi erano senz'altro i-pesi meglio, per dirla tutta. Tuttavia non ci persuase per nulln la presenza della chiesa ca1tolica già in sede di proge1tazione. Sarà vero che non è possibile far approvare il progello di un quartiere senza chie– sa, ma come ciò concordi con la di– chiarazione di volt;:r fare un quar– tiere di tipo nuovo e moderno dav– ,,ero non Jo so. In un paese come il nostro dove la maggior parte della popolazione è cattolica_ per sentito dire, per abitudine, per una specie di imposizione familiare e consuetu– dinaria, c'è da scommettere che se i I 1>rogettista non mettesse nulla gli abitanti nemmeno se ne accorgereb– bero. E l'architetto commette un ar– bitrio· quando senza essere sollecita- 38 to dalla propria fede personale mct- 1e Ja chiesa al centro della sua co– struzione (sarà perchè ci \'i\'o: mu come mi appaiono pii1 razionali, più logiche le chiese dei paesi cana,•esani che sono sempr" al limite estremo, e per vederle o lre,1uentarle bisogna andarle a cercare). Un altro equh•oco tra l'estetizzan– te e il romantico (sono poi la stessa cosa) è quello che sottostà all'idea di costruire al QTS una col.lina arti– ficiale messa assieme portando ivi le macerie della eittit distrutta. Mi pare che si tratti di un simbo– lismo molto discutibile, un simboli– smo che poi germina gli alberi arti– ficiali di Veronesi: cioè un pasticcio di avanguardismo vecchio di trenta anni e di naturalismo « misticheg– giante )) qual peggiore non si potreb– _be immaginare. Da un architetto conte Ilottoni, di cui è nota la fede comunista, <1ues10 non me lo sarei aspettato. E da Muc– chi, che è andato modificando la sua arte pittorica a ,nano a mano che si persuadeva di dover identificare il comunismo con lo stalinismo, da Mucchi non ci si doveva aspettare che allestisse come ha allestito la sa– la de « Il La\'oro » (oppure ...). Se l'arredamento non è male, ma troppo scarno e privo di fantasia, riesce incomprensibile il suo citare a esempio di eccellente architettura e sistemazione per il lavoro soprat– tutto officine e uffici inglesi e ameri– cani, senza quasi (ar cenno all'Unio– ne Sovietica (e se gli è stato imposto di ignorare l'URSS, era dover suo ri– fiutare); così come è incomprensibile che egli trovi tanto intereuanti e u– tili le grandi \'etrate che arrostisco– no d'estate e gelano d'inverno i la– \'Oratori, e si entusiasmi per i box

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