Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951

religione o antecedenti di sorta » 4 egli erige a criterio di valutazione della « buonn vita » e dell'educazio– ne un principio che è soltanto ap– parentemente tratto dallo sviluppo democratico della società. Ma nel mancato approfondimento di questo problema sta appunto il limite di una tendenza di pensiero, di cui qui è opportuno segnalare le eonc1uiste po;:itive èttl terreno educativo. 5 l caratteri dellu acuola attivo. Che la ;:cuoln si atteggi come co– munità SO<'iale è per il Kilpatrick un'esigenza che, come si è visto, sca– turisce dalla necessità intrinseca al mondo contemporaneo. Se il tratto caratlerijltico dell'epoca nost['a è lu soi,tituzione di un'etica autonoma a un 'elica eteronoma. la scuola de,·e promuovere lo sviluppo negli inse– gnanti e negli alunni della capacità di .:mtogo,·crno, cli autocontrollo. E a <1ucsto scopo OCCO['re che essi co• ~tituiscano una comunità sociale de– mocratica, « che insegnante e allie– vo coo11erino insieme in un Javoro ,·omune >1, che le scuole favoriscono « In parlccipazione degU studenti a– gli affari S('olastici-,, e- che al « me– lodo clell'uutocraziu 11 che consiste nrll11 lrasmissione delle di['etti\'e ad alunni e insepianti da orgnni esterni (<'- dice il Kilpnlrick - « l'educa– zione~ rinnega se Slf•ssa quando usa un tale sistema•) .si sostiti1isca il me– todo opposto ('llf' consiste nello 1< svi– luppare al massimo l'efficiente auto– nomia degli insegnanti con la par– lN·i1mzionr suddivisa al.l'insieme drl– lc responsabilità» (p. 54). " W. H. Kll.l'ATRlr.x, Modern Educarion, ed. cii., p. 6. Accanto a questa ragione etico-so– ciale delJa trasformazione della scuo– la tradizionale il Kilputrick, come giù il Dewey enuncia una profonda ragione psicologica. Fondandosi sopra una conoscenza aggiornata della psicologia contetn• poranea il Kilpalrick mostra come la necessità del carattere attivo del– la scuola deri,,n da una ,,a)utazionc del processo di s,•iluppo della perso– nalità del Canciullo( che è essenzial– mente egocentrico alla nascita, si sviluppa in w1 contcs1O di rapporto umani, e len1arucntc dà forma a quello che il Kilpatrick chiama « u– na egoitù cos1ituita dell'io e dell'al– tro ,. (self-ollier selfliood è l'esprei:– sionc impiegala da Kil1>atrick, che svolge <1ucsta sua conceio:ionenel vo– lume Scl/lw0t.l aml Ciuilization. 1941). Lo sviluppo della pcrsouali1i1 del !unciullo si co1npie fondendo in– sieme l'io primitivo e l'altro, dice il Kilpatrick elaborando motivi del– la concezione analitica. Quando il fonciul.lo 1·01npr<'nclcche la mndrc desidera che si comporli in un de– terminato modo e gli chiede conto tli <1uclche (a egli compie un passo ulteriore. Dall'esser chiamato a ren– der conto di quel che fa egli svilup– pa il senso di rcsponsabilitì,, e da <1uestola coscienza. Dilatando e po– tenziando ('OSÌ la sua personalità me– diante l'indentifìcazione di altri a sè il fnnciullo diviene infint- capace di agire dopo aver ri(Jcnuto, di formu– lare dei piani d'azione. Cessa così di essere un1t creatura di solo impulso e acquista la capacità di dirigersi eia .sè. Saggezza, liberti, morale e au– tocontrollo morale scaturiscono dn questo processo di sviluppo. li Kil– patrick deduce da questa descrizione che « la libertà morale i- accessibile 21

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