Volontà - anno VI - n.1 - 31 ottobre 1951
~i pr,·occupa: un giorno siamo usci– li insieme e l"ho accompagnato al– l"ospcdulc, dove avrebbe lasciato un .-.c11i1110 del suo sangue per raccapez– zare il denaro. Non c'è nulla di eroi– (·O. in tutto ciò; dare il sangue negli us1•~dali è la risorsa di moda, tra gli i,ltulcnti tedeschi. A parte la noia delle fre<1ucnti nnnlisi obbligatorie, è consitlerato un mc1.zo comodo di risolvere situazioni imbrogliate. Ho conosciulo una grassa ragazza, ot– la\'R figlia di un prolifico pastore 1>ro1estante. che parlava con ,ualcc– lata soddisrazionc di queste sue pre– .-.tazioni. Del resto, la grande mag- 1,!:ioranza degli sludenti tedeschi si industria, in vari mo<1i, spesso 111n- 11uali, per cam1rnre la vitu. Quanto a Popov, alla fine di ago– :--10 l"ho visto partire con h1 sua ra– ~azza ,·erso l'incognita di un nuovo 1mss11ggioclandestino. Mi aveva det– to. perentoriamcnlc, il motivo di <111C'I ritorno. « Non sono comtmista, ma il mio poslo è là: del resto ,pii la vitn non è interessante ». on r 0 ('rtt nulla di letterario nel tono con C'ui mi diceva questo. Popov ha la– \ ora lo mollo coll le braccia, nella ~uu vita gii1 lunga, e <111alcosadella mcn1aliti1 operuia gli è rimasto. Pc[' ('~Cmflio, la sua indifferenza ad una 111111lsinsi certezza per l'a\'vcnirc è 1111tf'ntica. Autentico è il suo gusto ili fumare costan1cme11te la pipa " di ridere rumorosamente. Anche il :-110rupporto colla ragazza ha <1ual– <·o:-ad1f' lo distinguc·dai ftirls che fìoris◄:ono all'inton10. Quando parla ddlu Germania orif'ntale e delle suf' difficohà sarehhf' difficile cogliere della 1rnrzialitù nelle sue parole: pi111tosto, una robusta indifferenza. Nella Germania orientale non "i par– la di guerra, ma Crequenti sono le parate della polizia. Popov non ha avuto difficohì1 u conservare lo staio d'animo della guerra: tutto gli ri– corda che domani il mondo potri1 essere riverniciato di Cresco. Pure, sarebbe difficile trovare un uomo pili sereno, e pili soli<lumeute sereno, di lui. A Magonu, dove beve\•a piì1 forte di lutti, a,•cva sempre In <lin•– zionc delle gitf', e di ogni altrn ini– ziativa e tutti lo sentivamo come una forza. So rhe è un gio\'ane ,·oho ,. aggiornato. 11m non è interessante :-a1lcrc che cosa pensi. Ecco quanto i,i voleva dire dianzi. Chi aro si i· d1e le esperienze non so– no 1mssate inv:rno, per i 1edeschi ◄'O• mc Popo,,, che il sentimento incom– hl'nlc dell:1 morte si è trasforurnto, ndl11 loro vila quotidiana, in un·a– dn1 •11.za sicura al presente, che la 11rovvisorit•li1 del mondo in cui @i trovano a "i\'ere li ha resi forti NI ironiri. si i• trasformata in una mi– suru interiore clU' è a1whc disttt<'CO r giustizja, Se Popov prenderebbe le armi do– muni f' sarcblw di-po~10 a c-cn·:1r,· nella i:,'l1crra il suo «: rifornimento spirituale » non ~ purtroppo facile dirlo; avanzare apprezzamrnti è ~empre estremamente rischioso, in una materia come <111esta,ma è su– perfluo dire che ormai non è piit let'ilo a nessuno <'011siderare un ca~o <'Ome questo come c1ualcosa di ac<"i– dcntale l'd estraneo. Per loro natura, i tedesel1 i portano « ciò che bolle in pentola » allf' estreme conscguenu: ì· il loro pii, grande 1itolo alla no– s1rn considcruzionf'. C.E.111.
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