Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951
10 e quindi 11011 calc:ola10 nel suo essenziale rinnO\•arci ad Oi:Ui ora. li bimho 1 ci appare, ormai dis1ac– ca10 dall'organismo della madre, immerso 1wl nuo\'o ciclo vitale au- 10001110 in parziulc insnfficic!nza: lo organismo è complelo ma con la ne– <'('S.Sititdi rinnovarsi f' reintegrarsi 1,cr il cibo (il lalle materno). Que– sta insufficienza si esprin1c in im1uie– tudinc inconscia, in un annaspare che casualmcnle - badate - s'in– contra col seno della madre in cui egli assapora la soddisfozione della propria fame. Ecco la prima espc• rienza che diventando memoria sa– rù, nel risorgere della insufficienza come fame, attesa del seno materno come del soddisfoccnle. E il suo 1>iangcrc sari, l'im,oc,1zione che ma– ;;i<"amcnle fa apparire la madre dal ::t'no adempiente; e la voce della nrnn1ma e la sua immagine saranno l'anticipazione dcli' esperienza che hi ripcterì1 1 la certezza della soddi– sfazione, per l'analogin degli cle– mcnl i comprcscnli I' unu e l' altra volta. 11 1,rimo giudizio in1porla qui: esigenza o brama che si fo attenzio. ne o ricerca dell'oggetto: Volonti1. « La coscie11z<1 si destu come brama d1e deve attivamente soddisfarsi ... il 1nimo giudicare postula il dover esse– re <l'una rappresentazione determi– nala, S('nsibilc, per LUI soggetto che s"è distaccato come sensibile « sè >> ,t.t altro, e che è in vin di ridelermi– narsi, in quanlo il suo esserci, o la sua determinazione sensibile giit at– luale, sia insieme una insufficienza e chieda integrazione in altro sensi• bile, in altra <1ualifieazione. Sicchè il giudizio si realizza come una tra• 1 Analisi del Fcrreui. s1,osi1.ionc del .soggcllo per rispetto a se stesso, mediante il suo inserirsi in un oggeuo, in una pii1 ricca im– mf'dittlezza che pure è iu sè rappor– to e m,~<liazionc, e 1,01rà essere an– corn a nuo, 1 0 mediabilc: Pnxwsso di fi11uliti1in cui il fine è un pii1 pie– no rivelarsi a sè e soggettivar::-i e in• tegrarsi del soggetto nel soggettivnre un ogget10.Proccsso in cui, mentl"C /'oggetto nssume il significato d'un dover 1•sserc complementare, la vo• lontà Sl('ssa del soggetto assume la forum di un <lovcr essere di lui, del• la sua particolare immediatezza, per rispetto a un suo più pieno, pili va– sto e lraspositivo farsi. Un farsi che, si badi - se la coscienza, che si ac• cende nella bruma, non ha da spe• gnersi - può solo trovare nell'alto stesso del farsi e <1el riforsi la sod– tlis[azione sua. E, tale forma della co11cn!tezz<l. sensibile rivelandosi condizione ineliminabile del giudi– zio in atto, la ricostruzione e intcr• prelazione ,Jella genesi ciel giudizio nel bimbo viene ad assumere valore non solo psicologico, ma irascendcn• lalc, ove non si perda <li vista, ap– punto, che iI pensiero non può con– cretarsi ruori di un sensibile vive. rf• >l. 1 Coscienza. duru1uc, <111elln d"I hambino, al suo primo apparire in relazione col mondo eslerno, con l'ambiente; e che è solo possibile 1>er la relazione stessa (possibile e necessaria alla esistenzn del soggcl- 10). Rivelandosi insieme in <1uanto ri'• · !azionare, giudizio soggettivo, ma con pr<'testi di oggettività: poicl,è non :n•rebbe valore se l'oggetto in si•, l'ambienlc non corrispondesse al 1 « E~tclismo assolu10 • Una teoria 1lcl- h. ;,.,·ienza >J di Cino Fcrrclli, 665
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