Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951

Chi mi ha seguito fin qui, dirà che si l'"Ò ricorrere alle scien;,.e dell'uo– mo. Parleremo ora della sociologia, della psicologia, e della sloria. Gustavo Landauer 1 llarla, al prin– cipio della sua opera intitolata: 4< La ri,•oluzione » della sociologia. « l,,u. .<11(>eiologia - dice - 11ot1 i• 1111a scin1- ::1t ». L'anarchico tedesco comprende nella sociologia tutte le investigazio- 11i storiche. La sua frase potrebbe l'.!>lcndcrsianche alla psicologia. Clw ,·osa si vuol dire definendo la « scien– za dell'uomo~ una non scienza? Il sociologo, lo storiografo. lo psicolo– go, si occupano delle relazioni, dc• gli alli, delle evoluzioni e reazioni cl('i suoi simili. L'« oggetto» degli i,ttuJi sociologici storici e ·psicologi"i ì· l'uomo. La specie. cioè l'csSf'rc li• mano, ò nel medesimo tempo il soµ:– gcllo dei suoi studi. Da questo <·u– rioso s1a10 di cose risultano (·on~– ~uenze gravi. Il sociologo, lo llSico– fogo arri"ano a scoprire verità og– gctti,•e. Però <111esteverità sono \'l'• ritit relative perchè lo scienziato non llUÒ considerare il suo oggctlo f'l1e da 1111 pun10 di ,rista person11lc. l :-uoi studi sono sempre un riflesso ,lf'lltt sua pcrsonaliti1 soggcttÌ\•a, dt~i suoi desideri, dei suoi ideali, d4•i 1;uoi inlercssi. L'intera veritit si com– vorrebbe dell'oggetto e del soggello .--tielle sue relazioni reciproche. La sco1lcrra di tulla la ,·eriti, è al di sopra della possibilirà scien1ifif'a in base alla logica pii1 semplice rhf' ci dif'e che mai un soggetro può forf' di se stesso il proprjo oggetto. Qnf'- 510 dualismo, nel quale la nostra vi. 1a fisica, morale ed intellettuale si svolge, stabilisce il Jimite estremo di•llc possibilità della scienzu. Uiconoscendo questo limite, il so– riolop:o, lo storico, lo psicologo, po- !ranno fare un"opcra 111ilc. Donan– no es.sere modesti e non tOf•carc a quello che rcslerà per essi ~mpre un'enigma. lnnanzitullo non tocchf'– ranno alla libertà. Perchè è proprio la libertà <Juella che ha il suo po• sto non nell'obie11ivi1ì1 delle cose, 111;1 nella soggcllh·ilìt tfclla prrsona– li1à. La scienza dell'uomo riconoscendo l.t libertà, riconosccrì1 nello ste"-"o tempo nella libcr1à i suoi pro11ri li– miti. Lo storico, considerando il fa1. lo della libertà personale come un fa11ore essenziale allo sviluppo del– le socielà, rinunccrìt a stabilire «lc~– gi ,. e de1erminismi storici. li socio– logo rinuncicrìt alla volonlit di co• s1ruirc su delle ved1ì1 ogget1ive e scientifiche dei sistemi che garanti– scano la fclicitìt e 111 liberlit per l'U– nrnnità. Lo psicologo conoscendo la sua propria sogge11ivi1i1,conoscerìt la soggctti,,ità degli altri e non inla,·– chcri', la. loro libertà. Non dimc111i. d1crit che la sua analisi si arresta sempre in superficie, che non giun– ge mai nel fondo dell'anima. Ed è qui, prima che in ogni .thra cosu. quello rhc pub essere 54~n1i10inti- 11rnmcn1e e mai riconosciuto dall'<"· sterno. T suoi studi scicnlifìci gli fa. cilireranno il contatto con il suo cliente e (111estieontatli eonscn·eran– no sempre il cara11ere di una reC'i• ,,roca com1nensione. D'ahrn parie ogni M 'ien.za che non riconoS<:e i suoi limiti è libertici<lat Non c'è niente di piì'.1 oppre!SÌ\•o di una ,·erità scientifica che ha la pretesa di rappresentare una veritìt di vita. Cosi ogni sociologia, sia es– sa borghese, socialista o « anar<'hi– ca » eh~ non riconosce i limiti Jcl– Je sue possibilità, conduce fa1almrn- 1e alla pianificazione totale della so•

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