Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951

nwnto in termini strettamente eco– nomici, che, nella situazione italia– na d'oggi, lia uno sfondo rivoluzio– nario; ma ci piace anche andare a vedere quali sono le ragioni che spingono gli USA a interessarsi così da vicino del benessere di operai delle cosidette « zone depresse " ( a– ve,•amo sem1)rc creduto che in fon– do gli USA non avessero molto in– l('rcssc che certe zone semi-coloniali si svilu1>1mssero troppo). E infa11i pare proprio che il ragionamcntc e– conomico abbia motivi ruolto pili com1,rensibili, data la Conte: se l'Eu– ro1>a deve .trurnrsi non è soltimto necessario che la sua 1>roduzio11c in– dustriale sia t.tle da permettere lo sforzo bellico senza che noi si deb– ba mandare 111110 1 dall'ago al C<III• none, ma è anche necessario che gli opnai siano convinti della bontit del– la t( causa n. Al recente congresso di Mi laoo, i rappresentanti dell:.t « A– nwrican Federation o( Labor ,> e del <1Congrcss of Industriai Organisu– tions ,,, pare abbiano scoperto che in fondo se gli operai italiani e fran– <;t•sisono comunisti non hanuo tulli i torti e che la colpa ricade per la maggior parte sulle spalle dei ,,a. droni e dei sindacali «liberi,,. L'or– ~anizzazione dello sfor~o bellico (della « difesu )), si dice in tcrmfrtc gentile) richiede l'adesione della classe operaia; senza di <1uella nicn• le da fare. E bisogna pure clu~ vi rendiate conto che gli operai, se domani si batteranno, ci rimetteran– no la pelle per voi, padroni, politi– ci, sindacati « liberi » (e non liberi, per l'ultra parte). Andiamo, un poco di comprf'nsione e un poco dj ((Uat– trini ! Va bt"ne, dicono i sindacati ((1ue1. li francesi almeno), ma .che cosa ,,uol 6-44 dire che gli O(lerai 1< parteciperanno ai benefici dell'azienda? che avranno le azioni dell'azienda in cui lavora– no? Ma allora è una presa in giro; si trulla soltanto di legare gli operai all'azienda, anche pii1 di quanto lo siano ora e di farli entrare in un si– stem11 coq,orativo. Appunto: il mo• , imenio sindacale americano è un movimento corporativo, i sindacati fnmc:t>si e italiani ricevono <JUallrini dai sindacali americani, e allora di che cosa \'anno a lamentarsi? Corporat Ì\'ismo, corporati\'ismo, <Jttante Spt•ranze fo nascere <(UCSt:t parola! Cli tmiri a favorire il piano, in Francia, pure siano i seguaci di De Ca.11111"' che ha sco1,erto anche lui lu formula della unione capi1ale-la– voro come toccasana della situazio– nr. Q111•s1i generali, c·he cenielli! li costo della guerra li Senatore Brien MacMahon evi– dentemente non ha molto lavoro e si di\'crtc .i lare collezioni di cilre; così è arrivato a ca.lcolare (chissà come) che la guerrn scorsa è costa– ta quattro trilioni di S (2.640.000 miliardi tli lire), cioè circa uu mi– lione e duecentomila lire per ogni abitante della terra (popolazione calcolata 1,ress'a poco di due miliar– di e trecento milioni di indi,·idui). Le Sflese effouive di bilanc"io delle vnrie nazioni per gli armamenti am– monlurono a 7:l.220 miliardi di lir,·. e i danni di guerra ammontano a 429.000 miliardi di lire (cambio a 660 lire per ogni llollaro); a queste c•i(re bisogna aggiungere i danni sof– ferti dai singoli, e le rovine causale alle \'arie economie nazionali. per il 101ale suindicato. MacMahon, già che c'era. ha sta-

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