Volontà - anno V - n.12 - 30 settembre 1951

pur non partecipando al la,,oro del Mo,•imcnto. Inoltre, da <1ualche tempo, gruppi di militanti della FAF stanno lavo., rando per stabilire contatti con i ,·ontadini che in Francia sono mol– to « sui generis » ed il giornale ha una rubrica per i lavoratori della campagna, ed il Congresso di Lille (maggio 1951) ha nominato una Commissione contadina che ha sede a Narbonne ed è in pratica costi– tuita di quegli stessi contadini che sul posto fanno il lavoro. Ultima nota ma non minima: rap– porti cordiali ed attivi continuano a iwilupparsi a Parigi tra i migliori gruppi anarch.ici e molti scrittori ed artisti di sinistra non intruppati in nessun partito: sono ben note le sim- 1m1ie di Camus, di Breton, di Jou– w•tt (morto or ora) di A. Sergent e di tanti altri che, non aderendo al movimento anarchico nè in partico– lare alla FAF, sono molto "icini a noi e « anarchici :» vengono in ge– nerale considerati dall'opinione pub– blica. In questi 111oltimodi i gruppi del– la FAF allargano il campo della lo– ro auivitit riuscendo a penetrare ne• gli ambienti pii, diversi, sempre con il proposito di « essere pre~e11t.i O• v111u1uc », 1>erchè o\'uuque, se si è animati da volontà e si ha s1>irito di ini:r.iativa , si può gettare un seme anarchico, suscitare azioni sociali in @f"n~o anarchico. Terzo fronte Un esperimento che merita scguo.– lazione particolare è si.alo tentato dalla FAF - e si può dire ormai <-ompiuto - sotto lo slogan del « ter– zo fronte». 636 Questo slogan fu ,·arato, mi pare,. nel giugno del 1950 con l'occasione degli avvenimenti coreani. Nell'ulti– mo Congresso di Lille l'organizzazio– ne della FAF l'ha acccllato e preso sollo il suo · controllo, facendone ,1uasi un permanenle rullo di tam– buro in ogni numero de et Le Libn- 1aire ». Che significa u terzo fronte»? A.I momento in cui <1uella parola d'ordine venne lanciata, essa tenta– ''8 di esprimere la volontà di una 1>il1 faui,·a e forte opposizione alla guerra. Voleva dire: non è vero che non ci sia una ,•ia d'uscila al di foori dell'adesione alla politica di Stalin od a quella di Trumann. 11 « Terzo fronte di combattimento » che essa postulava consiste,•a, o,...,,fa. mente, nell'essere contro Truman senza essere per Stalin e nell'essere contro Stalùt senza essere per Tru– man. « Le Libertaire • del 19-1-1951, ha cercato di spiegare questo pro– f>Osito di opposizione simultanea ai due imperialismi russo e americano con un discorso che si può riassu• mere così: non bisogna mettere su). lo stesso piano i due mostri. bisogna combatterli con due tattiche dl\,er– sc. L'USA (il riformismo del padro– nato americano, il riarmo a spcS(> dei lavoratori. ecc.) bisogna com– batterla sul 1< piano socia1e >1. La URSS, va invece combattuta ~ul re: J>iano politico» poichè sul piano sociale l'esperienza non è possibile. Per tali due lotte, distinte e pur con. nesse, il « terzo fronte » è la sede pili valida: es.so non ha niente di comune con il neutralismo negativo tli certi politicanti, nè con l'abilità di coloro che M!rvono Mosca o Wa– shington sollo In maSC'11na (lell'in-

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