Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

zioni industriali non riescono a generalizzarsi e son subito soffocati. (Come se, replica una nota redazionale, non potesse accadere la stessa cosa per le occupazioni delle case. La verità è che occorre fare la rivoluzione inco– minciando « da quante pili parti è possibile »: concetto tipicamente mala– testiano, e direi che tutta l'opera di Carino - che è poi la nostra chiave di volta - si basa su ciò]. n. SO del 25-4. Catilina (pseudomino di Luigi Fabbri) esamina lun– gamente 1c discussioni del Consiglio Nazionale Socialista. E dopo avere molto criticato Bordiga ed elogiato Terracini, osserverà: « ( .... ) Ed anche i Soviet., i Consigli cli fabbrica, ecc., che in line,, generale potremmo accet– tare anche noi, da un punto di vista anarchico e rivoluz"io11ario,potreb– bero diventare medesimamente degli ott'imi strumenti di collaborazi-One di classe più o meno larvata, di /egalitarismo e di riformismo ». La cosa strana (ma fino a un certo punto) è che a questo proposito nuJJa si dica di quanto era accaduto a Torino, appena appena terminato; che nulla si osservi sui C. d. F. per i quali ci si era così acremente (c che nella prima pagina di questo slc8SOn. 50 sono tanto esaltati, come \'Cdremo) [ del resto non si tace di Torino, in codesto articolo, pur mentre si (anno osservazioni pili che felici contro la sconfessione dei moti locali? Eppure, i C. d. F. sono l'ultra localizzazione della l:lllività dei lavoratori, la proud– honiana « sostituzione della officina al governo» (di cui parleremo pili oltre, a proposito di Tasca e Gramsci .... e d'uno scritto di P. C. Masini) che dovrebbe essere il fulcro di una impostazione veramente comunista e rivoluzioO:aria]. · n. 29 del 1-4. Contiene uno scritto che a differenza dei precedente– mente riportati è invece assai assai impegnato e importante; importante anche oggi, a parer mio, sicchè qui di seguilo lo trascriv·iamo: INSIDIE I dirigenti della C.G.L. preparano un progetto di nazionalizzazione della produzione della energia elettrica in Italia. Il fatto è logico nella concezione social-democratica dei confederalisti, che ritengono possibile l'evoluzione interna delle istituzioni politico-economiche dello stato bor– ghese, ma nella sostanza è contrario al presente orientamento della massa, cd è contrario alla concezione d'una società comunista che debba sorgere e formarsi come negazione e superamento vio1enti della economia capita– lista: in ra1>porto alla società comunista il fatto che si considera è perciò antirivoluzionario. Constatiamo che il socialismo elezionista sta per passare dalla colla~ borazione negativa alla collaborazione attiva e fattiva. Progetti come qut"llo ventilato dall'on. Bianchi fanno opera di conservazione essenziale della struttura dello stato borghese, sotto la maschera d'una trasformazione che non i1 che contigente. esteriore e particolare. 602

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