Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

mcrii·uni incapaci di \'edere le ~lrade po~,ibili per ,·i\'erc senza lu guerra, originando perfino il fatto parados– sale di uomini che si battono neUa g11crra mentre \'eramentc vogliono ~oh11nto JHICt' - allora a1)parc chia– ro. c·on il Jlt'SO dcl.l'esperienztt stori– (•11. 1·hc il lavoro im1>orlnntc a cui r•ossia1110 dedicarci con mezzi di cui fli,poniamo ì· l'attacco alle sorgcnli di 1u.li 11t1cggiamcnti, Ì! l'op1>orci a ,111f'lle 1cndenze dovunque le trovia– mo. Allora si v"de 11Nto clie sono ri• rol11:io,wri,•, e sig11ific,111tiin s(•uso co.(tr11ttivo. ,,w•/J,, 11:ioui clic ait11a• 110 ht g(•nt,• ml ac(·org,•rsi com,•,. fino ft rlw 1m11toht socfr•tà in cui 1;ivo,w vioht /11 loro 1wt11m, i loro bisogni, I,, loro ,·111mcità l"'r 11n b11011t1 vita. so,.;,,/,•, 1,-, lom /IOlisibilittì pntc11:iflli L'Pr.(o 1111 domtmi via vitt più u,11,mo. .\lni ,,,,,,riamo iu qualclw mi,(llrtl per lo 1m•1mrnziom• di 1111 futuro miglio– ri' ug11i 110/tn che rirt.~Ìlwio ttd al– l,•J!gnir,• il ,·urico 1•111utivo di q1url– r11nn, (I{/ i11chlere magari llfJ/>CtWU[J• /H'll<lil circolo di viol,mza " ,li re• 11rt>ssiom• tli cui ttmtn ge11tt• Ì! prigio- 11i,•m. ~011 certo con l'illusione di 11tluni i quali ritengono dw un indi– viduo inlt'.'lligt'.'nle ecl t•mo1iv111ncn– h' 511110 resista al 1uale nellu sociNi1, o tcnli nt't'cssariamente di farlo. an– che 1wllf' ,·ondizioni di oggi. Vi so– no limi1i insuperabili alla noslra a– zionf". pt•r il fallo che noi possiamo influire ... oltanlo su poca gente, ed anrlie questo entro la generale atmo– ;,fcra di guerra. Sappiamo clic 11os– ~iamo bt>n poco. Ma 1w.1siamo cerltt· "'''"'"• q,"'l poco. F. ('h1• imporla se è cosi poco? Cn– tamrntr una chiara visione della reuhà SOt'iale 1>resente non induce all'ollimismo, per il presente, Ma noi non abbiamo all'una ragione per il ,ero JJ('eeimi~nw, il 1•e~i111i-.1110 tli fondo. che consi.!!ICnel credere che rordint' sociale C.!!i.slentc, la socif'tà opr,rcesa dallo Staio, ,')ia permanente, cioè abbia in sè la capacità di con– scrvttrsi indefini1a111cn1c, rifacendosi energia <'On i .,uoi ~icssi disastri. Quanto ancorn lu genie SOJ-'l)Orterà lutto ciO? Domunda senza risposla, poichè, la situazione attuale è del tulio uuo,•a, non vi sono precedenti per l'America, e l'effetto di una Eco– nornia-<li-Cuerra permanente, di una Poli1ica-di-Currra permanente, ed infine tli uu.1 Cucrr:1-P,,r111ancn1e, 11011 1•0:-sono c-.-.crc previsti. Un fat– to ,·he ,·ol1>i-:c,~ ì· 1·0111r in America molti siano n11ucc111i .all'itlea della gunrn, mentre IICSillllO parla oggi di epirito ;::u<•rrit~ro tlf'i popoli d'halia o tli Germania. Le deecrizioni del « 11rolc1ariato » t·uro1Jco durnn1e la g:ucrrn ci dicono h1 .:-'ll:.tapalia, l"Omc la gente si ~ot– tometlcva alla guerra pt"rchè eo;.saco– s1 i1ui,•a la decisione dei dittatori, co– nu-• ,l'!i rallcgra,•ano ~1uando In guerra :,Ì mc11cva bene, e come pur :.me– lundo alla pul"«' rt'stavano sottomrs– ~i fino alla fine 1wr prmrn degli « in– vasori )). Mtt ciuci popoli conoscc,•a- 110 la guerra come una diretta espe– rienza - non allr1n•erso il mezzo della propaganda, come a<·cade,•a in– ,·ece per gli amnicani non combat• lf'nli, che erano la grande maggio– ranza del popolo. Ed è la diversità di tali e.sperienzr t•hc comliziona gli atlcggiamenti della stessa gente nel do1,o guerra. Ciò clu· d dice: <1uanclo la guerra t, in <111alchcmodo lonta– no. o bre,•e, o carica di vittoria e di Gloria e di dislruzioni d'ultra gen– ie. la 11opolazione 111 considera con leggerezza, talora anche con enlusia– Hno. Ma <11rnndo la guf'rra viene

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