Volontà - anno V - n.11 - 31 agosto 1950

<ztteggfomento buono i,u/ividualme11- te e/re ,livcntt1 catti.vo t1ppent1 acqui,. sto /orza collettit'a. È 11ero, anzi, che «n atto in te stc8so bmmo, spe3jo non dà quel che potrebbe, solo per• chè resta isolato, mentre potrebbe auere conseguenze sociali vaste e vro• fo,"/e se si traducesse in azioni di molti. Se i goverm1111i per es. si accor– gessero che i 11eutrt1listi ed i pacifisti sono decisi a rimanere wli anche a ~uerm i11alt.o (i,nvece di tra.sformar– si, com·;. 1rop1w s1wsso ftccaduto, in accr,niti guerraioli) in modo <Ili in• fluire con il loro fermo titteggiamen– to sul loro prossimo, sul popolo, non si impegnerebbero con tw,1,, fr,cilità sulla via delU, guerra. Il nostro problemr, è quindi, di re11d1•rciconto della capacità di re– si.st ,•nzft e/re con il nostro esempio possimuo suscitare nei popoli e non già ,_li preoccuparci di << indebolire lo sforzo <liguerra » della nostra. 1m• :::ionP. e/re è sempre contro il. />O/JOlo. Qucst<, nostra fcrm" Of'/)()Sizione aliti guerra è. del resto. ritrot,'abile nella. storia come 11tteggiamcnto di. tutti gli anarchici cl1w1111ti. aUe g,,er• re e/re sopravvenivano nel loro /XICse. Alc,mi esempi so,w sufficienti. dal• la storia recente. Balmnin si trovò ,, do11er indi• Cllrl' 1111a vili (ff1zi.o,w in Frtmcill Il(>/ )870. qumulo l't•sercito frnncese su. bivtt mrn clm11orost1sco11fittt1da JKlr• te <le/I.' esercito prussiano. Egli ttVC• ,,a cerUtme11te vivt1 sinip(lfia per il /)()polo francese perc/rè sperava che dallt1 Frll11cia1x1rtisse la rivoluziorre, e 11ess1111a simpatia per gli statisti del1. la Germania. Eppure egli 11011, scelse tra Bazain e Bismarl-.•: perchè sape• va che iu <1u.ellascelta non stava la 564 saluez:.a del popolo francese. Egli, invece, spinse il popolo francese al• la i11surrezio1ie, t111che in presenza del (( tte.mico )1 esterno: cioè alla ri• vol11zio11e.. Ecl in Italia, Bakuni,i agirà poi nelUJ stesso modo, co111iglia:,1dola gioventù. italiana a disertare le bande di Gc,ribalcli e le sette di Mazzini per quanto in quel tempo <1ucidue ita• /iani sembrassero rappresentare le forze progressive verso « l'unità d'/. uditi n e « fo /ibern:ione ,fo/ giogo straniero ». Cosi fo federa:io11c 11a1>0letmwdel. I' Associc,zione /11ternllzio1iale dei Lf,. ,,-oratori, nel luglio del 1878, a1,-e1,-a 1,vtato 11n ordine del giorno in cui dichiarava itJ sua opposi-n<>ne alle mmti/esta:ioni irredentistiche che a• vevmw luogo pubblicamente in lta• lia e clie. interessav,1110 solo i pculro– tti, mentre i popoli ernno int,>rt>ssati ad << abbattere l'edificio della nostra opvressione - gli Stra.i - e ad ordi. rwrci liberamente con i pri1tci11i del socialismo wwrcltico 11, 1 Anche 11eUa guerre, del \814•18, In J>Osiziorwdegli arwrcl,ici /11 di op– /JQsizio11enlla guerra. · T ~iornnli amrrchici di q11ell'epoca e che ve11iva1io con grande fatica e sticrifici pubblicati. in tutte le 11azio• 11i combcr11e11ti, testimoniano della coerenz(t nostra ai vrincipi c,11t"imi/i. u,risti ed i11ternazio11alisr.idell'1111ar– chismo. ~ E chi di noi può avere diretto ri• core/o di quei t(>,npi sa con quanlll 1 ,•edere lo $Iud io di P.C. Ma,;ini: Cli mU1rcl1iciitnli<mi e le guerre ,ia:iotl(J]i, iu Volontà, n. 8 e 9. A. IJ. 2 e -' ,·edere lo s111diodi U. Fedeli: Cli a11archici e la guerra. in Jlolontà. n, 10 e li. A. IV.

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