Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
giusto che chi si sacrifica negli .,;tudi, neJla meditazione o nella \'olontà di redimere il mondo si abbia almeno un graneHo di gra- 1 itudi.nc dalla vasta umanità? CoNTAmNO. - Nessuno ci tiene a<l aver debiti di gratitudine, amico mio. La gratitudine è moneta mol– to scarsa e sono troppi al giorno d'oggi (Juclli che la domandano, ::,ia per sè che per conto d'altri. La vasta umanità c'è solo nei li– brj. Gesù Cristo non tlisse << ama tutto il genere umano)), ma solo <( il prossimo tuo ii. Scommetto che tu per amore dcll'umanitù manchi d'amore a chi ti è pili vi– cino o te la prendi molto male per farti aniare da clii ti è pili vi– cino. ]NTELLE'ITUALE. - ~\cssuno è profe– la in casa sua, giacchè mi citi Gesl1 Cristo. li tuo prossimo, nato e cresciuto nelle tue stcsssc cou– dizioni, ti si crede in tutto i1 tuo egua.lc . Mai non riconoscerà in le cosa alcuna che per studio o de– slino ti faccia a }oro superiore o, per lo meno, diverso. CONTADINO. - Perchè non cominci tu a riconoscere una superioritit qualunque in chi ti è più vicino? ll\'TELLETTUALE. - Perchè non c'è. E se ci fosse l'abolirei cercando di superarla. Un uomo contento del suo stato e del come natura l'ha fatto non è uomo, non mc• rila di vi\'crc. L'uomo è un conti– nuo superamento. CONTADINO. - Così tu sci proprio come la rana che voleva essere grossa come i I bue. Tu vuoi esse• re Ja rana più grossa C"he mai ci sia slata, ci sia o ci sarà. li\"TELLETTUALE. - E chi ti dice in- vece d1e io non oia 1.t.tLO bue, più grosso di tulle le rane? CoNTAOJNO. - Oh no, ti 1m~go.' H bue sono io, l' ignorante. Gro,;,sa o piccola rui tengo la mia forma naturale e se mi gonfio è solo quando ho ben Javorato cd ho fame. Le budella Dio le ha falli! elastiche apposta. Io mi gonfio la pan1.:ia e nou b testa. 11 cranio è rigido e duro, non sì distende. Per questo un'indigestione di li– bri (a tanto male e non c'è purga che rnlga. INTELLETTUALE. - Parli proprio senza sapere. Non ci son limiti per la conosce11za, e l"i11teUigen– za, come il corpo, si snellisce e ir– robustisce eoll'eset"cizio. Per quc,:to ho sempre i libri in mano. CoNTAUll\O. - E pcrchè vuoi snel– lire e irrnbustirn l'intelligemrn·? E che cc l'hai t.tnto deboJ,, e tar– da? Per quello che devo fare io trovo che ne ho abbastanza, men– tre 111, mi sembra, ne hai di pili cli quanto ne puoi utjlizzarc e non ti può essere quindi che d'irn. pac<·io e di spreco. lNTELLE'rfUAU:. - Io vi,,o pd Cutu– ro. Verrà il tempo per utilizzarla, non dubitare. CoNTAUINO. - E se non vcnis::,e, co– me ancora non è venuto? lNTELLETI'UALE. - Il futuro lo si fu. C'è una. scienza del futuro, ca– ro mio, se IO vuoi sapere, ed è proprio quella che sto s1udiando. A.spelta un poco e vedrai. CONTADINO. - M('glio un 110\'0 oggi che la gallina domani. INTEJ,LETTUALE. - Sono i bruti che vivono per oggi. CONTADINO. - SarZ1. Ma l'oggi mi pare un buon possesso. mentre 535
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