Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
lilwra - dei principi di liberta, di cooperazione, di non-autori1arismo e di non-militarismo: cioè, in buo– na sostanza, mediante l'anarchismo. Disponiamo per questo ormai di 1c~1imonianze molto suggesti\'e: non solo le città medioevali, ma l'antro– polo~ia moderna - e, durante la ri• ,•oluzioll(' spagnola. l°Qrganizzazione \olontaria contrnppo~ta allo Stato• SO('iclit. Ma la testimonianza più e• vid1'nle i· 1,sicolog-ica: basta chieder– ci: quali sono le sorgenti del t."Olll· portamcute prcst>ntc? che cosa im– plira la natura ~-lell'uomo? (ma su r(llt:.'~lotorneremo piì1 tardi). s \'oi 11011 possiamo certo sapere giù oggi come un tale risultato po- 1ri1 realizzarsi. No11 può essere l'o– pera di una minoranza, solo potrà <·ostruirsi con l'azion<' di tutta una n:i:-.ione. Mu possiamo oggi cercare quali azioni te11da110a svil11p1>are trn gli uomini e dorwt> del popolo imo spi– rito wwrchico, lo spirito dellll ;,,;. ziu1i'.im spontmH•a, fo libertà. Cins<'uno di noi ha una possibili– ti't reale di intraprt>ndere qualche a– zione ,·fficace tra il suo popolo, lad– do\e si trO\•a a vivere: gli americani in America, gli ahri altrove. e in America il 1,01,olo iniziasse fo. demolizione degli Stali come si,. stcma sociale, rilìutando intanto di so~tcnere il suo Stato, av\'i:111do la ricostruzione degli istituti della sua ~ocie1i1 in forme libertarie - quel– )~ azione, \' è ragioue di sperarlo, !ò-1 estenderebbe ben oltre l'America. Tutti i popo1i del mondo pensano in termini nazionalistici: non senza c11rnlche ragione, vedono spesso ogni (segue al pros.,imo 1111mt"ro) altra nazione come un nemico. 1 l ,ccchio internazionalismo anteriori· al 1914 è morto, allora; ccl il tcnla– tivo di far)o rivi,,ere dopo il 191 i venne russificato e tradito come -,i su. Ma l'appello di un solo « ci1- 1adino del mondo» ha avuto un co– sì magico effetto da suggerire quali risultati potrebbero sperarsi da un esempio serio in fJuel scuso. Lo Sta– to americano non può offrire talP esempio. Ma una nazione, il popolo di una nazione, lo può. È dubbio se i russi si sarebbero sollomcssi ad una si lunga ditLatura~ a tunte pri,,azioni, ai foro milioni di morti, sen:-.a la utilizzazione del fatto dell'«accerchiameut0>) da par~ te dei loro dominatori. È ccrtamen- 1e assai dubbio se un tale fatto sia ancora vero oggi, passati trent'anni. Ma è difficile innnuginare che su un popolo tuttora <'OSÌ in miseria non avrebbe effetto un esempio vero di azione popolare che venisse dal di foori. Quando una na:-.ione libera foccia la sua ('ompur,..a nel mondo, cinl• qurmdo un popolo .~pezzi sopra di s,.., il giogo dc-Ilo StlllO. rnohe co,..1• 111111erannonel mondo - per quanto 11011 se ne po~ano ora valutare tulle lt> conseguenze. Ma intanto un fat. to è certo: fìnc·ht'.•non sia corn1,iu10 uno sforzo per rom1,cr1• ,,uesta mor– t11lt>calena di poteri ,. di urmi, la catena non comirwerl1 mai a rOm• per~i. E se e4s.a non comincia a rompcr~i noi 1,os<:iamoguardare pro. lungars.i nell':u·w·nire il <'iclo dc-Ile tlislruzioni. fìrwhf' nulla flil1 rf'<:IÌ da dislrugiere. n. Wu-:o.
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