Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951

niz:;;ate iu Sw1i. Pace 1vcra significa infatti senza militarizzazione, senza guerre locali o continentali, senza :mnamenti: e ciò sarà impossibile Jlerchè l'esistenza stessa di ciascuno dei dne Stali è una minaccia co– stante per l'altro, Trn i dominatori dei due paesi agisce uno spirito di sfiducia reci– proca a.:,sai evidente: il fatto è - e questo basta - che ciascuno dei dw; gruppi dominanti è persuaso che l"altro sia pronto a spezzarlo e distruggerlo al primo segno di de. holeu:a. La pace è stata possibile anche tra grandi polenze, come tra rJ.nghiltcrra ed America, solo <1uan• tlo esisteva una reale coincidenza d'interessi, sia come identitì, de1lo 11ttcgg:iamc11Lo \'erso il mondo, sia rome alleanza contro altre potenze. Mu vggi il prezzo americano per la pace, rispetlo alla Russia, è che la Hnssia rinunci ai suoi sogni di CS}>all• sione: e sarebbe un sacrificio che non si può ovviamenle immaginare dato il carattere di quei dominatori, eh(' non hanno la mentalità conser– vatrice di chi vi,,e sulJe rendite del suo passato, nè sono asserviti ad una dassc proprietaria che stia sopra di loro. li loro unico fine ne11a società è il potere, il comando: ed è un fin~ "he non ha mai un gran senso come conquista del passato, anzi ac(Juista la sua pienezza sohanto nella conti. nua realizzazione. Questo spirito è tutt'altro che assente anche in Ame– rica. È perciò che, sia per l'uno Stato che per J'ahro, la sicurezza può raggiungersi soltanto attraverso la distruzione dello Stato nemico. L'impero che è la volontà (ufficiai• mente ripudiata) su cui fondano le loro poli1iche la Russia e l'America, 526 può realizzarsi in ogni caso soltanto a :.pese dello Stato opponente. L' aJleroativa anarchfra Oue:.ti falli sottolineano come di• SJ)e'"ratasia la nostra situazione, e la Iutili1:, deJla grande facciata della Organizzazione delle Nazioni Unile,. anche se le sue parole cd intenzioni fossero prese sul serio (a parte i L fatto che oggi, poichè nessuno più le prende sul serio, la O.N.U. non ha quasi pili alcuna funzione). Ma essi indicano pure la possibile solu• zione deì problema deJJa guerra. Se è il sistema mondiale di Stati che ci conduce attraverso una eter• nità di guerre, allora il p·roblema è: spezzare questo sistema. Se ciascuno Stato esiste perchè gruppi polenti, economici religiosi politici militari ecc., contro11ano il comp-orlamcnto ed i I pensiero delle moltitu<lini popolari, aUora il pro• blema è: creare in ciascuna n.azfone degli is6tuti che rendano tale ,potere di gruppi imposs ·ibi.le. Se sono l'ubbidienza ed il senti• mento di gregge deJlc moltitudini popoJari che danno ai dominatori la realtà del loro potere, e perpe• tuano le istituzioni in cui tale polc• re agisce, allora il problema è: ai11• tare J'uomo e la donna del popolo ad accorgersi che cosa sig.Ò.ifichi la loro passiviti1, aiutarli a ricostrnirc in altre forme la loro società, a lì. nirJa col vano tentativo di proteg• gersi contro il potere militare. Noi abbiamo assai buone ragioni per pensare che è possibile per il popolo delle nazioni l'eliminazione completa delle cause di guerra, me– dicmte l'applicazione pratica - e

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