Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
Il Govcmo di Roma non vuol. dare aumenti di pagti agli statali, e .'ii scusft col fatto che non /w denaro: ma trova be,~ dena~~ ~>er_ le dissipazion.i enormi dei suoi s<'rvizi alle clientele, e solo gli eretici mststo110 a far n• levare clw in Italia i ricchi 1ion pagano rnsse, e che la burocrazia dello Stato è euormf' 1, mulrebbc Mtmplificarn e respo11snbilizz<tla, e con d11f! ordini di provvediment.i di tal genere t.utto andrebbe ti. po.Ho. /ruwcP! Il Parfomnllo, rlocih•, sta, apprommdo leggi eh<' ricostr11i.~cm10 il n·gim1• corporati.vo - h•gsi c/u, rico.druisc01w lct Milizia cosi<.l<'tta Vo– lontllria. Ed il Gov,,nu, di Homu espelli• artisti nM.~i-giustifìcwulosi col fatto chi• il GovPrno di MoS<·flnon ammefle flrti.~ti italiani: e qtwsi twssww d,,; Jlar1i1i ril,•va c/11• ,,,,nit~ il diritto di criticarP l'nssolutismo bolscl!VÌco chi O/Jl'r<t ,wlla normri pflrrtllt•fo di un (tssoluti.~1110 cleriçale. Il Congresso recPnte di 11110 di tali Partiti, la DC, s'è chiuso con deli– b,,razùmi eh,, /11111110 pr,,ticm11Ntlt! nwsso la must-'ruoltt <1 t11fW le opinioni discordanti •~ in u11t1 ,,9n111"zi01w di miità-uect•ssaria che 1wr oggi vin, co111e11ut1t 11elJ'int1•r,w dfA /l(1rfito, 111fl domrmi .~'allargherà in a.ffcrmt1zio11e di Unità-n.Pc,,,~s,,rù, rwl 1w1wlo tuttu, con la caccia ai dissirfonti. E così via: ti che seguitan• nell'eJenco - di cui i pochi con gli occhi «pt!rti non han bi.~og,w pt'rchi, v,,dono du sè, e chi invee,• lw ncc,,flatn il pamocchi. d'uno od altro Partito 11011 vuofo vederlo, poichù così ordinano i 1< dirigenti. )1, e l'italùuw nu,dio (privo di idl.•e, chè le idee pure si(ln solo nei Pr,rtiti) s'acconte11ta di plmulin, n Barrali e di sperare nd Totocalcio. l,a constatflzioue è deprimente, ma bisogna aver comggio di farla. Noi siamo oggi t111tora ,wlla condiziom• sociale (,fascisllrn: qm•sto è l'anno XXX dell'Era Fa,wi;;ta. Il Papa ,> il due,• lontano. I ehm dei comwuhmti e /p gangs dei ricchi sono ben difesi• dai vari nrdini di poli.zie. Ed al vertic<' De Gasp,•ri, Gro11- chi ,, Doss,•tti. ,, Togliatti, N1•1mi ,, Saragat e Pacciardi ecc. sono im~diati in lor fP1uli, surrogati 11i feudi che cran ieri dd vetri Farinncci., Bottai, Crmuli Pcc.: ed ivi .wm .~erviti. ,, comandati dagli stessi grandi burocrati, con i q,wli :-ipurtono fo nwltà d,,l dominio politico. Ed il popolo lavorator,, rimrme disposto in o,.dinati greggi d·ubbidienti, ivi t< inquadrato ,i da in– tf,Jletllwli zela111i.11d servire o i ,,adroni o gli aspiranti padroni. Dopo di che ci parn che d'un sol fatto ci si può ancom stupire: e/te non tutti i dissidenti diventino, ciascuno a modo suo, anarchici. Nou C evidente sempre più che tutti q1.1Pstimali hanno In loro radici! e trovano l'alimento per la loro conservazione, proprio nell' (mchilosarsi delltt società in istituti permune11ti, in Stato? Chi oggi vuole veramente libertà per sè e per iJ suo prossimo de\'e, se ha il cornggio dell'onestù. riconoscere che la sola posizione realistica fino in fondo è quello anarchica - la (}Utile rifiuta. in blorco ogni scelw oflertll da quest'insieme di briganti e di pecore, e ponendosi al difuori - con una gramle fiducia fondamentale nelle possibilità umane, a comlizio,rn che si s11ezzi,w i gioghi l' I,• lwrrinf"' - u!J,,rmn fo volonti, ,r,m diuPrso <WVP11ire. V. 491)
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