Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
liaart· i loro fini, cd in conclwione :,cmprc con la guerra. La situazione pre~cnle non è. altro c·hc Jo stadio ul1imo d'una i;cc1ucnza di follie: di fallo, l'« cquilihl'io <li potenza n è .:icm1>re in via di spostar.si, e gli Stati, per con~rvarc la loro posi– zione, determinano il formarsi di S1a1i nuovi che piì.1 uirdi li distrug– geranno. Per Je nazioui del popolo, t111cst.a è una cronaca sem~a fine di distruzione e di morie, cli milita– rismo. Ec1uilibrio di potenza La guerra è il risultato della esi– stenza di un sistema ili Stuli: questa verità si ritrova nella storia moder– na, 11011 i1uporta du qual punto si cominci a considerarla. Tutti gli Stali t1011 partecipi di (}UCSlo processo: e dopo che i fatti siano r~aminali c·on eura si con.stata che non ha pii:1 alcun significato il dire: che c1uesta o <1uclla nazione ha « did1iarato la guerra )l, o che l'una na:,,,ione è stata (( aggrp~siva ll e l'al– tra ,e tliCensiva ». Nel 1918 le potenzi' atlantiche. dopo c1m1ttro anni di guerra, hanno sc:onfi1to la Germania. posto fine al suo dominio economi,·o e politico sull'Europa centrale, c la hanno cli. s:tl'lunra quasi to1almenle. Nel dP• c:-Pnnio successivo In Germania, n ('11i erano stati allora risparmiati i ((\'.tt1l:1~!!Ì>1 dell"o(·eupazione militare tolalc. ha avuto il governo piii de• nu)('rnlit·o di tulta l'Europa conti– nentale: un governo rii liberali e di sO<'inlisti privi di :1111hizioni milita– ri. Tu11,wia le Polf'nzr• dcll'f'Sf al• 1:mtic-o, la Fra11eia r l"lnghillcrrn, e– rano Pontrarie ad o~ni 1111ifieazionf' tlPI f'Onlinf'll!P r11ropt·o. fosse mili- tari:,lica o 110 1 e quando l"imrnant• indu:olria tedesca fu urnndata in hun• cu1otta dal collasso· del 1929, ogni. 1111a uuifìcaziouc divcu11c impossibile altrn che per via delle anni. puil'hì· i gl'll()pi dominanti dei nuovi Slati di J ugosla,,ia, di Polonia, di Cec:-o.?lo– vacchia, ecc. contavano sulle nazio– ni atlantiche per la Jifpsa dclJa loro indipendenza. Potenti gru1,1)i capitali-'>lici h><if•• sd1i dettero alloL'a tulio il loro pc– S<.tnte appoggio ad un Partito dw pro111e11cva uu prQgramma militarì– .:ilico cd aggre~ivo. Una popolazione dt"111oralizzata dalla tle1•res5'ion,· ('• conomica e dalla diSOf'Cupazion(' non SCJlf•" resistere. Ln regime di dilltt· 1nm, di fanatismo P di barbarie a,a. sunse il potere. La Germania 11011 ••ra piì, la nazione colta e ci\ il,~ (benchè militaristica) del 1914: la .?llll :,confìtl:t ave\'a infine sollanto aggravato ciò che si f·hiamava t( il prOblcma tedes<·o n, e so11olineata la Cabità del ragionamento che a,-e\a considerate Je scuim:111r t~d i mc.:ii immedialanwnle proQ-,imi ignoran– do invt>ce le conseguenze lontane a ('li i In guerra ancbhe f'onclotto. Le dirf'tthe politiche elci vincitori del 1917 18 a,·cvano ncf'(''-.Sariamcnte ton1ribuito al sorger(' di gruppi !'<'io– vinislif'i e fanatif'i in Germania. Non doveva quindi sorpr<'ndere r-he In gnf'na veniente clivf'nlasse gucrrn Ira le « dittatun• ll e I<' « democra- Le potenze atlantiche nano perù aru·he assai preO<'cupate della Uu~– sia. J governanti inglesi e france,..i. con il 1( reaforno 11 di ~ente esprrla neJlc sue Cac"cmle, videro che floln In GPrn,ania aveva In capacità po– knzial{' di frenare la Ru;;;sia rnedian- 1t~ le armi. Acf'udd{' co~i nel ]93:L
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