Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951

compiute dalJo S1a10, anclw quando non vi è incluso alcun guadagno pe– cuniario. (R. Uoun1e ha fatto no– tare. nel suo saggio sullo Stato,1 che lo Stato moderno discende di– rt·ttamcntc dal vecchio stato-re - e che i moderni dominatori, come gli antichi re, considerano Cacilmen- • te l'impero c 1a grandezza in guerra conw fini .in se stessi). In 1111a so– cietÌl in cui il Potere è condiviso tra \'ari gruppi - industria leggera, in– cfu.. tria pesante, mercanti, preti, ccc. - lo Stato è una specie di ruota e– quilibratrice, cd i suoi funzionad - militari o politici - hanno il ,compito di sintetizzare le pretese ri– rnli in una politica unit'a. Perciò, quamlo anche certi indirizzi o certe <·onquistc particolari non apportino nulla di langibilo ai gruppi maggio– ri clic partecipano al Potere, essi s'as1,c11auo di 1)roftttare al fine in c1ualche modo dalle imprese dello Staio e dalle sue conquiste, dalla sua grandezza nell'impero e nella guerra. Jnohr<', come ·tulta l'altra genie, ,mche i dominatori son sog– getti a ragionam<'nti sbag'liati: sotto l'inOucnza di ricordi di guerra e di tradizioni di inimicizia o di allean– za, essi portano alla guerra assumen– do a flriori che essa debba venire; ammalati di ideologie, er;si tOlora cornlucono alJa guerra per imporre su ahre nazioni i loro pregiudizi in fatto di gowrno. di ginslizia. di ,,irtì1. L<' ilirellive ,li 11110 Staio domi– nato dalle classi industriali e mer– r•antili. come l'Inghilterra, si con– formano specialmente agli interessi rii tali Plassi: un !aie.Stato riserba 1 n. Bo, K'lit.:, 7'/,e S11,1e. ris1ampa10 da Tlu: Heai~t:mcc Pr"•ii, :\"rw York. 1917, il 1-uo nrnggiOL'e tcrron• la suu piì1 intensa volontù di guerra per i po– poli coloniali, ed entra in guerra co11 mnggiori Potenze solo per couSt"r• , are « l'equilibrio di 1)0tcnza )). T reggitori dello Stato russo, che non lwnno propriclit ma un immenso concentrato di 1)0terc, e possono deporre cd espropriare il generale od il burocrate più potenti, seguono altre dire1tivc - e colpisce quanto esse siano affini alle diretli\'f• del ,•eccl1io Stato zarista, aristocratico– ~1ssoluto. ln Americu v'è un altro 111odt•llo, flil[t•L·entc. Le ragioni t•hr, muo,'ono i gruppi dominanti :-,0110 cosi com1:ile8SC. rispetto alle inler– flrclazioni l'he di iwlito se nt> danno. dlf' Simone Wcil nota,a. riflettcn,lo sull'adagio di A. Frn1we 1•cr cui <( noi credi11mo di morire per il no– SI ro paese mu invece moriamo per un pugno cli industriali », che « la re:altìt è ben peggio: noi. non moria– mo per nulla che sia così sostanziale e co!.Ì tangibile come un grosso uo– mo d'affari ». Questo non c:-,clude che si possano considerare le con.:.e– guenze anche ccouomiche di ogni guerra. Ma si arri\'a, anche ,·osi, ad una constatazione quasi invariabile': lu politica estera non lcnde diret1a– me11te alla pace, nè al commercio pacifico, nè alla grandezza culturale o fcm:lale ,·ome in altri tempi. o qua– do uno di tali fini si raggiunga, av– viene solo perchè in quel momento si trova ad essere un sotloprodotto ,fogli interessi dei Polcnti. Tale è la natura dello Stato, sia so1natutto burocratico come i.n Rus. sia. o capitalistico come in America, o fcLtdale come in altri tempi, o qua– lunque ahro. La storia del tempo nostro è ]a storia delle classi do– minanti di quegli Stati. ,,olte a rea-

RkJQdWJsaXNoZXIy