Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
<1uintl' e pronto ad alimentari._• lu »ua potenza con <1uest.a.corruzione. li ri»ultato piit imporlanH• delle giornate harcellonesi è di aver me,,. so in f'Vidcnza <1uesle inccinaturt>. Al pl'incipio la polizia JH'(H'Òuno snuu·rimcnto tale che raggiunse la codardia. F., secondo i corrispomlen– ti c·l:1ndes1ini delle pubblicuzioni spaguolf' in esilio, la sua azione S<'I• vaggia, in Sf'guito ri\'eleri1 non la sua forza. ma la rabbia per la sua im– potr-nza a f'0nlenere il movimento. E senza dubbio ,rnclw la ~m, paura. •.• e l'esercito non interl•ieue 11 l11ogo1enenl(--gc:nera!t' S:11wlwz, go,n,rnlon· militarP, <'ons<•gnò Il' sue I ru PJU' dopo aver Ja10 ad ,~si;<• l'ordine tfj :.ist{'tlf'rsi da qunh,ia~i in– tervf'nto, qualunque cosa acc-:ida. Mancnnza di fiducia nei suoi uomi– ni? S" la truppa fosse passata dalla parte dei manifestanti, dove si sa– rebhl" giun1i? Oppure volontit di non 1mO{·en• ad un movimento ostile al gO\•nno di Franco? Si può ,,cnsare che lulle e due le ragioni abbiano in0uito sinrnltaneamente e, d'altron– cJ,,, qm•sto non ha grande import:m– za. Ciò <'he conta è che l'esercito 11011 ~i i• associato alla repressione, nonostan1e l'arrivo nel porto (lel1'in– n0f'ia1on· « l'\fondez-Nuncz >, e di tre ca('<'iatorpcdinicre con, dicono, duc– n~ila marinai « pronti ad intcrvc– n1rl" )l. Non hi<.ogna dimenticare che <1ua– i-i tnlti i quadri dell'esercito sono monard1iC'i. D'altra parte, ufficiali dl"lla milizia universitaria sono !;la– ti a,·rcstnti nel corso di confliUi <·on Jn polizia. L'a11cggiamcnto della borghesia è, m1rh'l"c:,,;o, rivelatore. Sanzioni. sono 512 slnh:' prese contro industrinli che non a\'evauo licenziato quegli operai che a,c,·ano partecipato all'organizl'.a• zione dello sciopero. Parecchi fra essi sono stati arrestali. E fa Chiesa! .Incomincerebbe a non sentirsi pili a mo agio, nell'ul– timo bastiom• 11,·lla t·ris1iani1i1? Essa che cono5c1· I(• (kholnzt· del sistè– ma, •li fronte :t qw•!ota improv\'i:oa rlimo:.trazione ili (orza po1,olart". pen~rebhr• a prepararsì una ,,orta rii H"'<'ila. qualunqur f'o--a C:.U('C(>da? S.· 110. come s1lit>g:art· l,1 MHI 1•ruden– lc' ri:-f'r\'alrzza tlur:.Hlh' le giorn:1tl' rii marzo? Basta p('nl'larr- al '-UO t'Olll• 1►ortamento '-OIIO Vi,·liy (1• sorto il Jr,:sci.~1110 1.d.1.): uomini in t•urica dallt> du{' parli, 1wr polf'r rlirf'. qua– lunque [osse Ja fì1w; noi dif{'ndent• mo la buona cau!oa, anelli' sr- quaku– no di noi si è in~a111rn10. Altro spcllacolo orfcrlo alla popo• lazione: lo smarrimento delle auto• rità. Baeza Alegria rima"'f' attar– cato al telefono durante tutte le g:iornate, implorando ordini da Ma– drid. Il popolo spagnolo iin, ora. <"he lo Stato nazioual-sindacatista è in piena. deC'omposizione. Il popolo spa~nuolo di fronte a Franco Un'altra conseguenza di queste giornate, è che il popolo, per la pri– ma volta dopo trcdi,·i anni, ha ri– preso coscienza delln ~ua forza. Bisogna leggere gli articoli dei corrispondenli dcUa resistenza, per misurare la portatn morale di que• sti av\"enimenti: vi si sente l'entu– siasmo l)erchè, ormai, la prima tap– pa è superata ed un nuovo stato di animo è nato. Tcri oppresso, con– vinto che non ci fosse una via di
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