Volontà - anno V - n.10 - 19 luglio 1951
Il &igillo, il :.imbolo, il motto dcl J9 Luglio? Quell'attimo glorioso ap- 1>ar1icnc inlerarnentc .agli anarchici, appartiene a noi. Scnz,l limiti. Sen– za riSCr\'e. E noi lo rivendichiamo di fronte a quanti cercano di falsifi– care i fotti, di adulternrli per fini indegni. li 19 luglio, con le sue con– q11is1e e coi suoi errori, con le sui• luci e con le sue ombre. è morto. La Ri\'oluzione spagnola, ora rallen- 1a111,ma non morta, è nostra, è la rivoluzione anarchica. Nè c'era al– h.'rnativa possibile: .all'infuori di noi non c'era possihili1i1 di rrsistcnza, di rap1)resaglia efft-ttiva. Chj altri ,wrf'hhc 1t0tuto insorgere conlro l'ag– grt•~:,ionc fascista? Giat·(·hè è clove– roi.o nffermarc, proclu11111rc alto e for– te, che la nostra OflCra fo quel((' µ:iorn:tlc memorabili andò oltre, di– slanziandoli enormf'mf'nle, i Jimiti di un•azione pili o meno energif"'a contenuta nei quadri dei vari settori antifa;;;cii-ti. Noi Cummo l'asse, I.– matrice, il coesivo. on combattem– mo 1( insieme )J ai piì1: furono 1< i pii, n d1e vennero dalla noslrn par• lf', rhe vennero a rifugiarsi - slavo prr dirf': istin1i,•amcnk - sollo le nos1rc bandiere. Non era forse nella coscienza di tutti che le nostre or– ganizzazioni costituivano la sola for– ztt autenticamente rivoluzionari:, di Spagna? La C.N .T. e 1a F.A.I. corrispon– df'vano alle aspirazioni di lulli. E gli uomini di tutti i Partili del Fron– lC Popolare_ e gli indifferenti. i sen– za 1n1rti1o. i lavoratori e i piccoli– borghe:,i. luni Sf'nza distinzione si t·on,;idt•ravano legati a noi, come se una C'Onscgna imperiosa fosse disce– sa sull"intero paese. Era il genio dd– la Rivoluzione, die tra!=forma ed e- le\'a gli uomini :,ublimandone il pen– siero e gli alli, ciò che sospingc\'a il po11olo alla co11t1uista della li– lwrti1. Jn quell'ora unica, noi i,oli potevamo (lOrtarc la fiaccola. C.N.T. ~ F.A.l. Qm•:,li due ana– grammi, indi:.solnbilnwntc uniti, for– mano come la scena di sfondo diu– n:mzi al quale :.i :.vol~cro lulli i ~rnndi epi::-odii tlcl dnunma :.ptt• gnolo. In quei giorni, la Spagna riv1·li1 al 111ontlo il :,110 Vf"'rovi~o, nH.'IIC'II• do a nudo l"a11i111:1 ~ua. La S1)agn.t i: e~nzialmenle :111ard1ica. 1.rofon– damt>ntc anarchiea. Oinanzi a <pw~ ~la realtà, forh- t·d orgoglio~a, .. j lt·,ò, ,·ol favore di 11111ele lrn"-.-.t'Z• Zl', l'amalgama grolh'Sl'il e sinil'>lru 1h·i nostri. nemici. Il faSt"·ismo? Gii1. Pe1ò non pa1 liamo qu, solo del f.t. ~cisrno grigio, del bruno o del nero, parliamo anche del fascismo ro'.'!:so. Se ,·ogliamo percepire la luce me– ridi:ma del ]9 LugJio, dobbiamo andare sulla .!'lrad11, l)ercorn·re i tampi, mescolan·i .-011 la mareu :11·– ,·avullaulc degli enlu.!'iasmi, pres,·in– dcndo da tutto eiì, che porta il si– ,!{illo ufficiale. la stigma dello Stato. Senza dubbio com111cttc1111110 molli ..rrori; questi sono inc,itabili in <p1a– l11nquc grande im1>rcsa, e non biso– gna climenlican· dir lu noslra si (H"O· poneva di sovvcrLil'C un mondo. Ma il nostro pii, grande errore, il no– stro errore irreparabile, <p1ello che clobhiarno pi.angerc con lacrime di sangue, fu la nostra nozi'l• · ;mpcr• fetta tlella grandezza tr ...~· ~I~ntale dell'ora. Non sa1)em1110afferrare la ripercussione universale, nello spa– zio e nel tempo, che erano cle::.ti– nuti ad esercitare t·iascu · ,'ci no– Slri alti, ciascuna delle 110:.tre <le- 50J
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