Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951

tlizionalP virtualità di C< ,•iva )> e di, « abbasso» e comporwta dct cù,scwi<J, parola del dizionario politico del proprio gruppo sociale, dopo un secolo (' mezzo d'intensa propaganda agente <t distaccare dal pensiero diretto delle loro realtà le persone di cui son fatte le « masse popolari)). llngo pretendeva. di fare un 1789 nella let.Mratura proclamando: << Non più la parolct << senatore ))' non più la parola « plebea )>>1. 1\il<t ogni rivolu– zione è un crocicchio in cui s'incontrano ambizioni ,~ rinwr.de, corntzioni e violenze. Il plebeo si nobilita qu.ando l'aristocratico diventa. ignobil<•. Le associazioni di idee, lentamente o con la velocità della folgore, si cristallizzano emotivomente, contagiosamente, attorno ai no,ni - attorno u certi nomi comuni ed a certi nomi propri. Così accade che i nomi si dispongono in una categoria Jpgfi eleui ed in una categoria dei reprobi, St!condo la visione mugico-religiosa d'un universo mmiicheo. l..,ci reversibi• lità del coefficiente di peccato o di grazia connesso ,t certe parole può ta– lora manifestarsi. addirittura attraverso il se,nplice contai.lo di una parola ((pura>> con unlt parola« impura >l. E tra gli agenti più e/ fica.ci di trasmti– tazione valaristica delle parole si contano i.l tratto-cl' unione (simbolo ge• nPralmente di. contaminazione•nel-senso-dell'identità}; e le virgolctt.e (sim.– bolo d'isolamento, di ironica << messa in quarantena )> J; e l'uso rettorica df>LIPinizi<ili 111aiuscole e del corsivo che tracluce l'ossessione; mentre la. soppressionP dell'articolo che personifica il nome erige parale coni.e p,.,.. sil, Diri.uo, Dovere, Esso, Scienza, Bene, Bi.naca, in Psseri para-mitologici. 1,n moltiplicazione di questi segni tendenziosi, che caratterizza la pfosa a11clre scientifica della gente rinchìustt in un si.stema, è un sintomo pato– logiro - della Slessa spech• della proli,ferazi.one dei, microbi. << Dimmi chi freqrt<'llfÌ, e ti dit-i, chi sei)). Una parola deri.vu spesso il suo senso favorevole o sfa·vorPvole dall'es– sere accompagnata cfrt un'altra parola c/u> di per si> ras_;;icurr,oppure com– promf'lle. li mondo delle paro!P - e specialmente delle <( parole di tribù)> - è. grosso modo, diviso in due categorie: la categoria del mio, del nostro, del btiono, del sacro, del giusto, del vero, del re.tto, dell'utile - di ciò eh,. si crede e si vuole che riesca o che par già riuscito; e la categoria del rP.'i/o. dP/l'altro, dPl loro, del cattivo, del brutto, dell'intoccllbile, dell'im– puro, d,.,l falso, del semplicP, del nocivo - di ciò che si crede o si vuoh• ,·otato r,J/n. distruzione prossima o loulatut. Tutti> le lingue formicolano di espressioni che pur essendo obbietti.va – mP11IPequivalP11ti possono essere soggette ad una discrin11'.nazione morale che le ftt operare come diverse od anche contrarie --- parole che diventano eufemistichP o peggiorative attraverso la dP{,11izio11e.

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