Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951

no fra le nubi. Liberj di navigare nel regno delJa fantasia i loro pen– sjeri, purchè siano concreti anzi con– cretissimi i loro atti politici; ovvero purchè le loro creazioni siano aC'cet– te a un nun1cro il più grande possi– hi le di gente ... per miracolosa -in– .1ercessione della tessera che essi por– tano in tasca (con la s1essa -ingenua iede, henin1eso, di tanti ]avocatori ,·he li ascoltano a bocca aperta). E allora? D'altronde chi altri c'è, oggi in ltalia? Trascuriamo i caltolici; sono per .natura negati alJa libertà. I. « liberali », allora? Tipica l'involuzione de Il Jl1ondo, a questo IHOposito: oggi è un setti– manale furiosamente « atJantico )), illegibile nelle rubriche di politica interna e ·internazionale. Pesante e .inutile in sede ideologica, dato che il crocianesimo è morto il dì stesso die cadeva "il fascismo. Sordo in se– de lettf'raria, come documentò ]o seontro fra Moravia e Vittorinj a f}roposito di Emingway (che il pri– m.o scambiava con un d'annunziano in ritardo essendogli affatto scono– sciuto i1 calore dell'(( i!npegno ». i'foravia in realtà i! ]o spcc-chio pas– sivo della decadenza di. una certa :iocietà cui appartiene; non un crea– tore). Chi, dunque, troverà la forza di rimane1·e e 1norire? Di testimonia– re ... (e se non ne valesse la pena? se in nulJa si crede, perchè 1norirc? perbacco! molti incredibi1i salaine– Jecchi che vedremo rivolti a-i futuri padroni - USA o URSS - hanno una giustificazione concreta, dun– que ... ). La verità è che di fronte a una cultura ufficiale (padronale: e siano padroni i preti, o i finanzieri, o i funzionari di partito, o i tecnici) c'è in lutto il mondo un'altra cul– tura che << sarà ufficiaJe >> domani . Son queste le culture che chiounc– rei comode. ]\fa verame-nte contro tutt'e due c'è la cultura scomoda; quella che iucid,~ tanto profondamente da scon– ficcare la SO('Ìt--tà 6 da impedire i <<rt·– cuperi». In Italia la cultura<< comodi,» ar– riverà fino a Capitini (che infatti si lascia regolarmente trascinare in tan• ti - troppi! ~ impicci); Tartaglia. per citare un non:ic che ci è caro e noto, appartiene decisamente alla cUhura « scomoda >J. Scomodo 'è \Villielrn Rci(·h in ma– teria d'indagine sociale su11e -in– fluenze del sesso (mentre Freud, ,, J ung, ecc. possono ricevere ]orli per– sino dal Vaticano); scomodo ~1Till,·r in sede lc1teraria ((•on lutti i limi– li di una creatività esageratamente irrazionale); scomodo -~e-iHin peda– go~ia ... Sentono, t1111i cosloro <' quanli ad essi si interessano, cl1e siamo an<'o~ ra in tempo per tentare di riunire codeste culture scomode, ma clw [orse è questa l'ultima volta in l'lli si può fare Ja prova? Silenzio da una parte e dall'altra. fra non molto. Silenzio che solo i cannoni romperanno; e le grida di chi si è jugannato. di chi noi ·inte1- lettuali abbiamo aiutato a ingan– nare. CARLO DOGLIO

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