Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951
Andata e ritorno di San Tomaso l'iì1 ehc un uome. anc·he Felice Balbo si è recentissimamente dimes– ~o dnl PCL llalbo i· importante, co– me "tudioso cli filosofia e romc uo– mo. Ha un seguito che si raccoglie intorno a Cultura e r<~altà, rivi~ta il n1i 1,rjmo nt1111t·ro Iu d11ran1entc :-,('Oll[t.'f:-Sato da Uì11asci.1a (f' <·i .:-:crivt•• \ a Pavese: quando questi morì, non manrarono le impli(·azioni politirhf' eon ri{crimc·nto diretto a quella ri– ' istu). Ma quale .!-iup<·ramenlo t' mai il ~uo e quello dei suoi amit·i ~cirn– ziati, lellerati, ecouomi~ti - rispet- 10 alle posizioni culturali dello sht• lini.!'!1110? Egli i.• arrivato alla condu– sionr C'l1c·oc<'orr(:' <' tornare a Toma– :-.o d"Acruino )), o me~lio ml Aristo– tilC": che il gran merito di i\lJarx ri– siede nclra,·crf' Calto piazza pulita dc'lle filosofie « critiche >), « iHumi– nis1ichc ,, (intclleuualii;;ti,·hc), aiu– tando la riprci,a storica delle filoso– fie dell'essere. 0111ologismo, H suo: la forma {Ja lUl'todo]ogia, ancora) che si fa allo, c-lH."' :,copre .__. conq11i– s1a il vero mondo dell'uomo secon• do j principi (beninteso rammoder• nati) del 1.omi-,1110 ... Balbo era par• lito dal cauoliC'e~imo, pancc:ipò al movimento della sinistra cristfo11c1, ( o dei c·attolici comunisti); gira gira gi• ra il « JJrincipio d"autorità >) torna fuori, e la libertà diventa anche prr lui (o lo diventeri,) un oggello ,la musf'o. Del reslo come è uscito dal PCI? ,\ quel ohe pare, la sua lellc– r~t di <lirnissioni (rhe oggi 10 mag– gio puhblica arwora non è) insiste sul fo110 che « !(li studi filosofici lo hanno portato fuori dalla linea del 454 marx•lenin•btalinismo, 1na sempre avrà rironm,ccnza per tutto ciò che in .:-t·no aJ partilo im1>arù >>. ••• Le i. dee. dunque. più importanti degli uomini'! Per un filobo{o è giusto che sia cosi, d'accordo: ma Balbo non ricorda pili rhc quando andava tra il popolo di Torino t• ron Ja sua pn·• 6enza d'uomo serio l' studioso c·o– one.:,la, a l'operalo dei funzionari f:t• ceva propaganda non alla filosofia di Stalin ma al regim<' cli S1alin. Atro• ce orgo1:'lio degli in1elle11uali. che ereclono -.ig-nifiC'al i, o uno ~dq~no .. o ~ilenzio o una riC't~r,·a d'archivio per <'hi mai t~bbe tt•mpo d".impratiehirsi nelle c·o,f' della c·11lt11ra: che non ca– piscono (o lo :-anno. e fin~ono in– geuuitil '?) l'he la gente com11t1('. i se1nplici lavoratori, li gtfarch110 <·on amn1irazi01w e ri~IH'IIO per "le astru• ..e parole (·lte s::uulo pronunciare e ::,Ì confrrniano nC'lle proprie idee !-emplif'i {(< il <·omuni~mo ,, - per csemJl'io - « è ('iò ('lit' vuol<' il Par– tito Con111ni-;1a Bol~(•f'vi,·o >l) vf'Jeu• do l'l1f' «·odc..ti luminari sono n("lla ,te~.,a li,wa ... La tessera miracolosa Ahimè-! nel meglio ca~o gli inlel– lettuali ilaliaui di,entano degli ac– cademici, l(li..mdo abbandona110 le po.$-izioni di 1-1inistra. GJi erigagées. in Italia, pan· <'hc tali po&,ano <''-~re 8olamenl(' Sf' << ingagt,.;ati >) (lo dico s~nza i.otlintf'si) in un grosso par– tilo. Le sofferenze dell'arlista, dell'uo– mo di pensiero. clcll'intelle11uale per .la caur,a df'l prole1aria10 diventano possibili, pare, solamente se un gro~– so organismo, un potente apparato garanli~r(" a costoro rhe non naviga-
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