Volontà - anno V - n.9 - 1 giugno 1951

f unzio11e peru icioi,a .specie per .i gior– ni in cui l'autorità rotola verso il nulla e l'anarchismo è in grado di produrre i suo.i effetti pratici veri. :Non si può mettere il saio a Ba– cnuiu. L'anarchismo come egli lo dedus– se dai fatti e da un.a vita tor1nentosa di lolle che lo fece passare per tulle Jc esperienze e gli fece accwnulare pjù che a nessun altro l'economia di pensiero che lo pose in guerra con tulle le scuole p<>liliche del suo te1npo; l'anarchisn10 nelJe di lui con– clusioni logiche, imp]acabilmente indullivo-deduttivo, non fu la pro– duzione letteraria di un hel roman• zo sulla Ciuà del Sole, Non fu la descrizione di una finalità paradisia– ca a perdita d'occhio . .:~on fu, nein– meno, i I prognosi ico di un domani li– bt"ro prossimo. Fu u.11, oggi che si impregna del domani. F'u un modo di muoversi. Urui direzione da pren– dersi e delle altre direzioni da ripu– dian!. Fu la dichiarazione di guer– ra al prjucipio di autoritù sul ter~ reno della società umana, proprio e sopralutlo in vista di una rivo]u– zioue e come metodo pratico di <,'()– testa rfroluzione, in contrasto prati– co <!OÌ dillatoriali di classe (ieri Marx; oggi Lenin) e cogli anti-espro– priatori della democrazia. In tale concezione del processo ri– voluzionario Bacunin poneva l'anar– chia l/Auarchia, cioè la presa, per o– pera degli interessati, di quelle con– <lizioni di libertà (contro la presa del potere per qualsiasi fine) per una J ibera e multiforme rigenera– zione del tessuto ~ciale produtti– ,o. per l"azione spontanea e conti– nuala delle masse (parole sue) non dalralto in basso nè dal basso jn al– to_ m.a da 1uogo a Juogo. L"Auarchia, cioè il centro deJla azione sociale in ogni punto. L'Anarchia, cioè l'inversione del. uietodo giacobfr,o, che << vuole stabi– lire l' eguagli.anza idenle nel seno stesso dell'inegunglianz<t mnterinle e che conclude ,all'ipocrisia legale ed alla soluzione di turte fo difficol– tà co/l' argomento della ghigliotti– na». L'Anarchia, cioè - dove rivolu– zione ,·_i sia - .il centro dell'a1·ma– mento in ogni punto della Rivolu– zione, (-Pisacane, che egli ignorava, l'aveva preceduto: « reso libero ogni comune le necessità gli irnporranno di conservare l'acquistata libertà e di liberare I.' Iwlia dai nem.;ci ester– ni ))). 1 L'Anarchia, cioè la vita sociale ingranata nel fatto de]le competen– ze tecniche, che 11011 sono mai au– torità di dominio (e Bacunin lo ,e– d~ chiaro « Dio e lo Stato»). L'Anarchia, rioè l'associazione li– bera - ]ibera anche da superstruttu– re, cho dal centro, 1neccanizzanòo il sistema, paralizzano ]a periferia. Fu per questo che non si disse comllnista, ma colleLtl\'ista; perchè' g1i bastava la guerr<t al m.onopolio ed al dir i Ilo di eredità e gli ripu– gnava ogni sistema a ruota e perno unico cnanovrato dai « dh-igent.i ». E ~alleva che l'uomo animale può ben– sì vivere solo col pane e senza li– berti, (come negli ergastoli) e che la Jibertl1 metafisica senza j,J pane è una heff a tragica; ma sapeva al– trellanto che una rivoluzione <leve provvederr- a restituire le condizi.oni di fatto che assicurino la fine del furto del pane e del furto della 1,– benà. AHMANDO BORGHI 1 dal « quarto Sag!?'.iOn. 4.'iI

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