Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

te 11• delusioni, lutti gli insuccessi Ji ,111 così lungo cammino di non– arrj,•ismo. Possiamo immaginare <Juali potevano essere i ricordi di colui che era stato condiscepolo di Proudhon nel collegio di Besançon, poi il suo emulo e rivaJe al.la Costi– tuente e impegnato contro di lui in un duello di puhb1jcazioni; mem– bro della Commissione del Lussem– burgo, una specie di ministero « in pMtibus 1) del progresso sociale con 1,reside11te Louis Blanc e di cui fa– cevano IMrlc Vidal e Vecquer; ca– po responsabile (un poco suo mal– grado) della s1ledizione societaria nel Texo1s, dpve doveva inghiottire q11asi sei milioni 1nesi in prestito, le s1,cranz" del Falansterio, le sue amicizif, e il suo 1)restjgioi tutto fuorchè l'onore! Corrispondente di HCnan (!d autore di libri inscritti .ill'fnd<>x cxpurgatorius di Roma, aulorc. anche di un piano di Cede– razione ,'uropea, di un progetto completo dj l'tt'dito sociale, di una opera sul Covnn.o direuo dal popo– lo. di una Teori11 dell' ed11ca:ione 111111/rule <•<i 011racn1,1•, d'un opusco– lo su UNrOrt• <> il pNicolo dcll'in– J!,Orgo /Wr fr, ferrovie, ccc., Consi– tlnanl era uno dei piì1 magnifid in– l!"l!ncri di jd1•1· del suo 1-ecolo, un 1 ) &-concio l'an:m::.hico kropolkiniano W. CukeS60ff, il Mtmifes10 di .Marx è uo plagio 11uro e sc1uplice (Pages d'Tlistoire socialiste, edition ilee (('femp(! Nouve.::iux»). Ma come fu osservare M:mricc Dommangel 11 è culcolare lroppo poco le divergenze 11rofomle che sci.arano i due maniCcs1i ». GwRu: Sou;L ne « /.,a <lecomJJQsitio11du mar:d.~1111• ». sembra più vicino alla verità ,111:u1tlo fu notare ( 1mg. 32) che i fonomeni vi ".,0110 pn•~entnti ~pc5so nello s1es80 358 uomo di grande cultura, e tlj gr.111- de esperienza, un uomo coraggioso, un brav'uomo. Tutto ciò che passava in quell'o– nesto e vasto ccn'ello, ne u.scin, chiarificato, ordinato, in un'esposi– zione che col1>iva, precisa, logica. ma ricca di suggestioni e di ,·ila. Fourier, che lo rimproverava con a– sprezza senza averne nemmeno ! 1 om– bra di uu rim1,rovero, gli è debito– re di aver ridotto il suo ammasso confuso e geniale in riassunti armo– niosi e limpidi. Karl Marx - che si è dispensato dal citarlo - ha pre– so in prestito da lui, uon la tenden– za, nrn l.1 slruttura, il linguaggio, i migliori principi del ragionamento del suo Mani.fe:.to Comunist.11, oggi il pii, celebre scritto socialisw 1 ). Ma gli studenti più o meno inver– niciati di marxismo, che frequcnla– v;mo il Caffé Souffiet nel 1885.1892, a,,cvano dimenticalo pcrsjno 1·csi– stcnza del Mani.feste de I.' École So– ciet"in•, pubblicato nel 1.841 ristam– palo c(I ;rnq>liato nel 1847. • Il 27 dicembre 1893, Viclor Con– sideraut mori ;.1 86 anni. Fu porta– lo al Cimitero sen1:a discorsì 1 senza parleciJ)azioni. jn un convoglio di se11ima dass"- secondo le sut~ ulti– me ,,oJontÌt. Elic e Eli-""i-e Re<'lus. modo o) e Oomruangèl, urnr:-,.ista che s,·ri• vc,·a allora per i comunislì, generalizza alTcrnrn,ulo che e( in tutta l'openi di Co11- 1;i<lcr11111 :mtcrior~ al /lfoni/esto Com1111i.,i1u. 1,i trova una nolevole parte dei pritici• pi che coSlituisl'ono l'armatura del marxi• smo ,), (101·. dt., pag. 202). In tutli i 1110,li il confro1110 dei tlue 1es1i è molto i~truc• tivo, per le w,uiglianze e le differenze tli pe1wiero e di ~pret!aione rhe e1<.•i pennel• 10110<li .dYcrr:'lre sul vh'o,

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