Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

no 1 ). Dopo Sédan, non vede che una vfa d'uscita; trasformare la causa Je11a Francia in causa umana, pro. clamare come suo solo soopo di guer– ra, la ,pace. Ai membri del Governo pro,rvisorio, chiede <li dichiarare che la Francia, qualunque sia il riaul• tato della guerra, disarmerà e si sot– tometterà all'arhitrato « rinrmci.an – du. vome cWCm10 dei. trenta$ei Sto• li dell' Americ,, repubblicana, al cli– ritto d'imporre la &ua1,-olontà ai $UOÌ tJicini, con le nrmi » 2 ). AJ princi– pe di Bismark, Considcraut seri.ve in c1ualità di cittadino americano. pregandolo di forgli conoscere )e con– dizioni di pace della Prussia, per 1mbblicarle nei giornali della capi– tale. « Noi J)Ossiamo, noi due, 6n.i– rc tutto » ~). è il go\'erno sciovinista di Gam– bf'Ua, nè il canceUicre di ferro ri– s11osero a <1ued'invito. L'uno attese, 1,er aprire dei negoziati. che Parigi fosse ritlotta a capitolare e che i Prussiani avessno occupalo iJ nord 1IPlla Loira i !'nitro si limilò a pre– pnrnrc per Parigi affamata degli e– normi convogli di ,,iveri e a salva– guardare, nel miglior modo poSaÌ· hile. la suscettibilità dei 1,•inti con (l"llc condizioni di capitolazione di 1111 liheralismo St'nza precedenti: la guardia nazionnlt• conservò le sue armi, i suoi raunoni i riebbe perfino i forti della cintura e non un solo ,,.·ussiano enlrò a tParigi. Non faceva 1•arte della politica realista di Bi• ilmark umiliare inutilmente le po– tenze nè di« ohrepasga.re i limiti:»: il nemico di jeri, può diventare l'alleato di ,lomani, Forse non si re- 1), l), "') &htJNICE Dor10U.~C~'1'. op. cii., p:ag,:. 49-51. 356 se conto abbastanza dei de8.idt"rÌ ili rivincita che egli a,•rcbhe susl'italo annettendosi Metz, che non si eru difesa e l'Alsazia, dove si purlavi1 tedesco. Comunque, la pace rcslù zo1>picaute ed armata. Il meS!!aggio di Con.sideranl non ebbe più efTeuo di quello di Wilsou - o della Car• la Atlantica, benchè quest ·ultima sia stata avallatu dagli Alleati. Mu sii•• come ,proveni.va da un semplice cii• tutliuo, conservò, almeno, il suo va– lore di sincera protesta, unendo1-i :.1 quella degli Internazionalisti fr11n– c"si e tedeschi ronlro la fl: gucrrn fratril"ida •· lnt.ernazionale e comunnrdo La su<.-cessivaopera di Considerant l,<l pace in 24 ore dett,dn (/n l'orUf.i e, Yer$(,sli<, è df' I 28 marzo: è 1>osl ~– riore all'ade8ione òell"ex-ra1,prest·11· tante di Parigi all'Internazionale dei Lavoratori e -olla Comune. Pn rispondere alle calunnie versuglit•:-i. l'autore 1 propone un plebisc·ito <li lut– ti i parigini (e non un'eleziono mu– nicipale, improvvisala, come 1>rf',r– de.va la Federazione della Guardia Nazionale). Questo plebiscito i:;i fa. rehbe su di un testo che enunciuss.f" il 1,rincipio comunalista del <( decen. trm11e.11to in tllltll la Linea )1, Pari– gi, libero comune e non ipiì1 c.11,i• tale, che rinunciava a dettare le lc~– gi alla Francia 1>erdare soltanto 1111 escu1pio. Le nazioni debbono tra· sformarsi da militari in produt1ri<·i. C'iò che impli<'A.mettere in disparte f.t la grande 11wccl1ù1acentrnli::.fllri– ce » già spezzata dalJa sconfi1111 e ,·he Versaglia sia cercando di rinwt– lne in piedi.

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