Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

DISC/ 'SSIO,\'I IDEA DI COLTURA e OM 1 1~cbe spesso due persone che parlano la s1essa ljngua, trat• tano dello stesso argomento ed usa– no gli stessi concetti, pure non rie– scono a s,piegarsi o a caJ>irsi? Tolta la mala fede o la volo11là d'inganno e Catia la 11arte all'imperizia, ,all'im– perfezione dello stile, non rimane che mi.1 Sfliegazione, e cioè: che· queste due persone son culturalmen– te diverse *· Con la volontà di capirsi, tult.1• via, col processo di una dialettica nel senso originario socratico di dia– logo fra due intelligenze, fra due va. gliale esperienze di"erse, è possibile per <1uestc due ,,ersone d'irrobusti– re ci11sct11ui la propria cnlturn, nu– trendosi o purgandosi con quella del– l'altra 11011 solo, ma dando luogo 1>11- re ad una sintesi culturale superiore. << Cuhurn )) infatti. henchè nella sua acc"1.ion<' ordinar,ia significhi to– tale organif'o deUe conosce1.11.edi un individuo. significa rpure, per lo sto– rico I! l'anlropologo, il sistema di fonue di vita, di credenze e di co– stumi che p~rmettono di distingue– re la fisionomia di una tribù, di un po1>olo o di un grur>1>0di po,poli 1 in un <letermiuat.o 1>eriodo storico. <(Ci– viltà» ha s1>esso questo senso, ma 344 oltrcchè non applicabile a tribi1 sel• ,,•agge, pre(eriamo di:Hinguere collo Spengler la cc cultura )> che è etnica, dina111ica, com1>alle1.1.a e maturità, da c< civiltà » che è cosmopolita, sta– tica, mosaico e senilità. Mentre la << filosofia 1> è sistema teoricamente. razionale di persuasio– ni e rappresentazioni dell"unh·erso goddh1focenti ap1nmto il bisogno di razionalità dell'individuo, 111 cc reli– gione i, è si.sterna di creden1.e che ri– mangono irrazionali quando pure il sistema non lo sia, perchè la reli– gi<me, di ratto e.in una <luhhia in– terpretazione etintologicu del la pa • rola. è ciò clic lega insieme una so– cieti1, il prodollo di una \'Olontù di vitu che precede lu ragione e dalla <11rnle 11011 si lascerlt mai interamente so1>raffure o surrogare. La coltur:1 quindi, come l"abbiamo testè defini– ta, è 1>iì1religione che filoso·fia. e si distingue dalla religione solo 1>eres– serne piì1 vasta. pel fatto d'include– re unità ed 11ttivitì1 che prec~ono o susseguono la religione, attività sociali senz'altro, ma il cui legare insieme non ne è l'im1H1lso 1•rimo o che, 1>erchè in pili 1>acifico contai• to colla natura. non necessitano ri– feri1·si al soprannaturale. Benchè in quanto di storicamente

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