Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951
:till('t.'ritì1 lrn i ragazzi ... (Perciò), uo, io non mi mcltcrò a di[endcrc la libcr1i1. Mezz'ora con Lm rngazzo li– bero i• piì1 convincente clic un libro intero Ji argomenti. Vedere è cre– dere. M11pure è necessario mcltcrc in riliC\•o... lu dis1inzione tra libcrlì1 e lic('nza, d1(• molti gf'nitori non ric– si·uno ad afferrare. Nella casa « di– sciplinata " i bamhjni non hanno nl'e.. ,111 tliri110. Vclla casa <lisonlina- 111 hanno loro soli lutti i dirit1i. La giu .. 1:1 4"asa è c1uclla in n1i i ragazzi e glj ,uluhi hanno diriui uguali. E lo S;IC'leo si puù dirt• della scuola. A Summc•rhill C'iascnno ha diritti u– guali a 1·iusn111 ahro. A m•ssuno ;. pcrmcs.ijo tli pllsS('ggiare sul 1•inno– for1c, t·d a 111enon i• permesso di r•rrndcrmi la bicicletta d'un ragaz– zo senza i I suo l) crmcs.so . Ed in una lll'l~embleugf'nerale jl voto d'un bam– bino ili 6 anni conta tanto quanto il mio ,•010 ••• Va a<"ccntuata l'im1>or1anza che hu 1•er i I ragazzo (o la ragazza) que– sla mnn••anza di J)aura degli adulti. La maggior parte delle bugie 4"he dicono i ragazzi è suggerita dnlln paura, e quundo la paura è assente anche le bugie dimjnuiscono. Non dico con <1uesto che scompaiono in– teramente. La com1>le1a as!enzn di bugie sarebbe trop1>0. Anch'io dico la mia buona parte di bugie quan– do i I <"nso si presenta, e cosi anche tu, lettore .... La libertà non cancel– leri1 l11 bugia fantastica nei ragazzi (e rngaz,.c). Troppo spesso i genito– ri tlanno una importanza eccessiva a quC'sta piacevole cosa da nulla ... Pn tiuanto sembri parn<10.!m1le d illogico. io mantengo una di!I inzio– ne Ira il dire bugie e l'essere di. soneslo. Tu puoi essere nel1o stesso 342 tempo onesto e anche bugiardo, cioè tu puoi essere onesto per le co– se grandi della vita~ e <Jualche vol– ta disonesto circa le cose minori. Così molte delle nostre bugie sono delle per l'intenzione di evitare ad uhri mrn pena ... Le bugie degli a– dulti sono in genere altruistiche~ per tJuanto non sempre, 11111 1:a bu– gia del ragnzzo è sen11,re locale e r>crsonale. Il miglior modo per fa– re d'un rngazzo uu bugiardo in tut- 111 la sua vita è l'insistere ad in.se– gnargli che deve dire sempre In \'C• ri1ì1 e null'altro che lt1veritì1, jn ogni Of'rasione. Dire una bugia è un piccolo pec– <·alo, una l)iccolu debolezza. Vivne una bugia ò una grande calamità. I r,1:;uzzi cresciuti sollo la disciplina vivono una vita che ò una intera, lunga bugia. Essi non osano mai ('S– srrc S(' stessi. Divenli1no schia,•i di fo1ili abitudini ben stabilite, e <lPl– lc sciocche 1t buone mnnjere »... Il direttore di una grande scuola per ragazzi mi disse poco tempo (a, poi- 4"hò io gli ave,•o chiesto che spe4"ie di raj!azzi nvesse: « La -!lpecie che PSCCdalla s'cuoln Sf'nzn nè idee nè ideali. Ed essi sj aggregheranno c•o– me carne da cannone in ogni guer– ra, senza nrni Cernrnrsi n considera– n• per quali ragioni la guerra sia, e perchè es.si debbano combattere ». Von t' ques10 un accenno chiaro ai " benefici » della disciplina 1>er chi ha in mano il potere sociale? li punto essenziale è l'essere sin– ceri nella vita e verso la vita: è dav– ,•ero il pili essenziale dj tutti nel mondo .... La piì1 grande sco1,erta. probabilmente, che noj abbiamo folla a Summerhill è che il bambi– no nasce come creatura sincera. Noi cercammo modi di lasciare i bam•
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