Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

que kreu:r.er a.L gioru.o ». Durante l'assedio di Vienna da parte dei rraneegi nel J809 scrisse al suo edi– tore, Breitkopf di Lipsia: u Che ca– tacli.$ma! che (le,erto atrorno a me! Null'altro che tamburi, e<mnoni, or– rori di og,ai ,peci.e. Avevo comincia– to ml orga11i:::<,realc1111eriunioni di musica vocale a ct1S<1 mia. ma que– sta orribile guerra lw 11u,1ultito tutto all'aria ». Egli s'ingegnava tulla\•ia di alle\ 1 iare le sofferenze delle vitti– me della guerra, e dopo la battaglia di ITunau dic,de un concerto di ope- 1"f' sue~ destinando il ricavato ad aiutare i 1>nrenti dei morti e dei re– riti. E piì, lardi ancora. nella Jet– lent cht> egli scrisse alla contesi;a En-lody per In 1norle del suo figlio– lo. egli l'iaffcrrnava la futiliti:1 della guf'rra. ,, 1Poss11 il ci,4o guardllr-Vi c/,,Jrasgilmgere pe11" ttlfo voRtm giù co.~i.grmule: ma ,mclie se fo vostrt1 st1l11 te />eggiomsse, 11011, dimenticate che i/ vostro figli.ol- 0 llvrebbe (/ovut-O (mdare ,,lfo guerrll. e tro1,v1rvi fo mor– i<' rome milio11i d'altri, P riconlate– vi nllor(I clie siet,• 1111rora m"dre di dtu• atri bambini chP promf'ttrmo ,,.,sì bn1e )). 11 suo atteggiamento è espresso forse meglio che in ogni altro mo– me1110 dal (1 D011a nobi<S J)flCCm >) nt>lla "Messa in o·» - sulla quale scrisse: (( Utili pregliier(I per 1t, ptt– ,.,. interiore e per fu pftce estera ». L'orchf!!!lra vi sug:gcri.SCP minaccio– sa la tensione della guerra, con una potenza s1updace111e. (( A nessun ascoltatore )l' scrisse Tove1>. « può s/ug~fre il. sig11ifie<1to tli quei tam– buri, di. <Juelle frombr ». Non v'è staio compositore che abhin evoca– to in modo 1,iìi h•rrific•o I(' forze di– slrutlivc e senz'anima <lt'lla ;!IH'rra. o prej:!:ato con 11iì1 viveu;a per la pac•P. lleelho,,e11 scrisse uel suo Giorna– le: « Ama la libertà ~wpra tutto». Ed in un.a leLtera -all'arciduca Ru– dolf <lisse: « La Iib~rtà ed il pro– gr~so son i fini ,miei dell'arte. cu– me della ,uituro ». L'amore per la liberti, è stata la caratteristica i;ua pili rilevata dai contemporanei. (( La libertà è per lui. più grmule di lut– to, e null'altro al momlo /,o com.– mtwvc 11è il potere temporale ,tè la. ri,-chez:<t 11~ fo 11obiltà della ,wsci– tu 11è fo JJOsizi<me soci"le », dfase di luj Weissenbach. Era ine,•itabilc che una cosi ,:onsumanle .passione emer– gesse nella sua musica. Liszt scri5-se anch'egli: « Ci.ò che iuspirò sopra t.11ttu /1eet/w1,·e11, ci fX"te la pro/011- da ptissUme di Fforche,1,, è stttto l'a– mure per fo libertà ». E Seywald tr0\'11 lu stessa 1< i<le<1 ,li libertà in tutt.c le sue sinfonie daU'Eroica al– In i\1om1 ». Beethoven era in11nedia– l:uuentc attirato da soggetti che trat– lassero di lotte per la lihert.i1 - co– me « Prometeo ll, « FU/elio >,, u. Eg– mo,rt )> di Goethe, « Wilhelm Tell > <li Schiller. Gli uomini e donne che nel suo ten1po vivevano ed operava. 110 per la liberli1 erano suoi :unici, i soslcnitori deUo status quo si scn– th•,anu inquieti nell'ascoltare la sua musica. Zelter, il crilico amico di Goethe, trovava infatti la sua lilli• sica <( immorwle ». e definiva 1cun ltworo poco pulito ~ jl suo primo o• rntorio 1( // Alome degli ulivi». Lo stesso Goethe, ché disse della Sa11la Alleanza (< ,mila di più gnm– de o cli più utile per l'umanità è nwi 8l<llO i11ve11tato », era contrario a BeethO\·en ed a1Ja sna opera. Tut– tavia, quando eui si incontrarono. lu forzato a riconoscere la grandez– :rn dell'uomo. e giunse ad accorger– si chf' nessuno :.veva afferrato cori

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