Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951
zare le sue simpal ie ri\•oluzionarie ed umanitarit·. Così il con~igliere le– gale di Beethoven, il dr. Rach, con– "Sigliò vivamente Schindlcr, per la !)rima edizione ( 1840) della sua bio– grnfia del compositore, di essere cau– to su questi 1nrnti: e difatti egli si limitò a segnalare << l'i1uli1,erul<>ttzt1 ,li cflmtlf-'rl• 11 di Beethoven, 1mr ag– giungendo che 1c noi potremmo nwt– u,rn ,wlht :,teiwt clllegoria le :,u.e idee politiche, mrt ciù ci condurrebbe t.roppo lontw10 n. Lo stesso Schin– dlcr, 1u11aviu, fu piÌI esplicito nelle edizioni successive: scris~c difattj: « fo .~imp<ttia di 8l-'~tlwven p<>r il Primo Console em lttrgrmw11tc ,lo– Vttllt rtl frtUo che il nuovo ordine di CO$<' n11 Jowfoto sopra quei ,,rinci– pi. repubblicrmi. a. cui egli :,i sentiva /ortcm.cnre at.tir(ltO, come fermo cmnpione della per/etW libertà e dell'indipew:len:a 1u,zio,wle )1. I!: stato detto abbastanza 1,er mo• strare che Ueethoven non era affat– to un visionario sognatore com'è sp,~sso ritenuto. Egli era interessato dai bisogni e dalle idee rivoluziona– rie del suo tempo. Di qui il suo ri– sentimento per l'interferenza nella ,vita inilividuale imposta da'lla tiran– nia di Metternich al 1>un_to ,·he sen- 7.H la sua rauia "internazionale egl_i avrebbe avuto dei seri fastidi per la sua O!)(lOSizionc jlOlitica. Beethoven fu repubblicano per tutta la suu ,·ila. Teneva nella sua <'amera un busto di Bruto. Diceva di lni Gollerich: u Lrt Hivolu:ione frrrncese ha liberut.o il pensiero. Egli divenne il profet(1 della libertà del po1>0lo. Se il i:ero sigrrific<1to di mol– te dellP opere che egli ùmciù nel mondo in quel tempo fosse stato av– vertito esse s<trebbPro .d(lte proibi- 332 le. Jf suo spirito rivolu:ionario per• vasc di sè lei su" nw:,ica, co•ì che chi. lo intendevo se u.e ~entiva so– .~pinto a battersi per 1a libertà )). Aveva ammirato intensamente il gio– vane Bonaparte, considerando in lui incorporati gJi ideali democratici e libcrt;iri del la rivoluzione: e per <1uesl11 ragione gli dedicò ((/'F:roiccrn. .Ma la 111-ofondilù e la forza e il ca– rattere dei suoi sentimenti 1possono misurarsi dalla furia con cui cancel– lò il nome di Napoleone dal fronti– fi'[)Ìzio della sua opera <1uando ap– lH' C.se che il Primo Console era (li. , euuto lmp(•ratore. <( È :,o/o 1111 uo· mo quulw1que. rlo1w t.11tto, (mdie lui! 11 ()isSf' allora. 1< b·gli crrlpt•.,rc– rà i dirit.ti ur1u111iper so<ldis/ort' il suo orgoglio, rialzarsi sopra il ,-.,.w pro!!;simo e divenire 1111 tirmw.ol 1). Li. sua posizione era analoga a quella di tanta gente del nostro tem– po d1c stando fuori della Russia ha .sostenuta la rivoluzione del 191i, ma 1mi s'è disillusa via via 1per g); svilup1)i presi dalle faccende russe. ReicJrn scrisse al barone di Tré• mont: 1< Dn q1w11,lo UI Francia è di– vemaa un Impero, Beet./wven dcte– :,t" l'Imperatore ed i /rmu:esi >1. Nel 1806 rifiutò assolutamente di suona– re per alcuni uffici.al.i francesi nella casa di Lichnowsky presso Trop1,au. E dur-anlc l'occup.azione francese dell'Austria <101)0 Wag:ram egli un !,.:'i orno mostrò i I suo 1n1gno ad un d'essi in strada, dichiarando a Rust: « S'io mi intendessi rii st.rategia f:O• me di contrappunto, essi dovrebbero ben smetterla col loro lavoro! ». Epp•ure egli seguita\'a a detestare la guerra, non si lasciava trascinare dalle febbri belliche del suo tempo. Diceva che <<"" soldato è uno •chia– vo. cl,e 1.:Pude fo sua libertà per cin-
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