Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

BEETHOVEN E LA LIBERTA' È RARO Clii:: chi scrive di musi- ca mostri d"imereuarsi in argo– menti politici o i,1 questioni d"orga- 11iz:a::io11e sociale. Una adeguau1 sto– ria socittlt>della mtuica aSJH!tta ,mco• ra d'Psscre scrirta. D'altra part.,•. chi si occ111><1 (/i politic,, o cli azione so• ciale mostrn in genere una temlcn– z.,, (I(/ ignorure l' estet.ic< i come 1mro dilcwmtismo, troppo irrilevm1te per meritare <1rtcnzionc. Così r,cca– de chf' I<> refo:io11i sociali d'un r,r– tisu,, ,mclw un. llrtista quale Be,•1ho– ve11, riruat1l(Otw ig11ora1.e dagli u11i ,. dagli altri. Qualclu• considerazione han dato a questo soggPttO gli. studiosi mar– xisti d'e,,;t<•tico. 111a le loro ana.li& i criticlw sono troppo speuo guasta– ,,, da uu'interpret.a.:ione ult·ra-mec– canica, che pretende di incastrare i. /atti. e111rn lP maglie di ww "~orin ro::a Pc/ immatura. Quando ri di– cono c/11• 8P1•tlwvn1. -cpinto i11 alto dalla Rivo/u:iuue /rtmccs,•. <>sprPSSP le a.,,,ira:ioni dPll1t borf(lwsia nn• scentP. ,ion po.~siamo clw sorridere al M!m ,,Jiri.0110 di la/i <1,<tpi<>gnzioni'JI. Cnchnò in qu<'Mo ,aggio di de– linPur,• uno ,.,cl,i::o p1•r lo studio li– bPro di 1111 tah• .~Oflf!''tto. lll'Nhow11 a,·,•\'11 itlN· ben 1IPfini- 1e sui suoi rap1lorti con l'ambiente SO<'ialc in f'ni viw•va. (' J'in8òil'mc drl suo t·ornpor1111111•1110 i· slalo in- 326 fluenzato da 1ali idee lungo tulla la sua vita. Ma nei suoi biografi ((Ue• sto aspetto di lui è assai trascuralo, sia per le ragioni anzidet1e 1 sia per– chè il regime Ji Metternich impo– neva una certa cautela nel <li.scor– rere <li tali argomenti. Secondo il puritano Thaycr, quasi tutti 1ro\'11• no necessario ccrcnre scuse Jlf'r la e( comlottc, )l cli Bce1hovcn. Essi con– gegnano le 1)il1 nssurd..: llerorazioni per jndurci a trascururc i suoi « sci– volmnenti morcrli >), e insistono sul– la nobiltit e gli ahi S<·opi Sflirillmli ecc. della sua operu perchè noi pal"– siamo sopra a ciò che essi conside– rano la « mPschi11ità » df"lle sue a– zioni nella vita quo1idiana. Pochi sono i biografi esenti da 1nli pregiu– dizi: e tra essi. Ronrnin Rollnnd e J. W. ~- Sullhan danno :-a; !µ.io di piii a11crta 1·onsjderuzio111~. Il tempo ,!ella ,•ila ili BPf'lhOH'n .~i può for ,·oirw:dni' c·on il pt~rio– r!o in cui la boq:hesia s11n•11 conso– lidand1, le t·omp1is1c 11ol;1if'hf' r('a• lizzate nel procf'SSO della Rivoluzio– ne francese,. Ma l'iò non sii.-nifìf'tt f'l11• e;.di si iden6fi<'aSSt'. in 11ir1w1·0.~c·i1•11- za od anche 11011 ,wentlonf' ('O,,t·ien– z11 uffnllo . .con le aspirazioni della f'la ..se m,edia f) di qunlsiusi altra (( rlns5'..: >). È un folto chi" 1lcl'1ho– ,·c11. 1•cr quanto nessuno ,fi,,1>rrzzttS• :-e <1uan1Olui l'indolt>nz:t e In vtH·11i– !;·1 t!f'll'arii;:1rn·razin, rP;,11i11:,i:ev,:tu-

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