Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951

non può ,fore ai suoi cittlldini il diritto e fo libertà di esercitfln' i suoi poteri ,ullumli .S(' <•ssa è /011<lall1 supra l<t frode. L'uomo dt•Vf• 11vne in• 1rnnzit11t10la liberlà di. reslClre uomo. La libertà non è ,wgativll, 110npuò consistere solta,uo ,u:lht po.~sibilità <li liberarsi di qualcosa, deve essere m1clw la possibilità di t·ontinuare verso qualcosa. Deve perm.ett.ere llll'uomo la creazio,w di valori nuovi per ltt s11(1 11zi01w,e senz,1 di ciò no,, è fatta per l'uomo. f_,'Americu e fo /(ussill sono piene di mllcchine che soffoc'mw fo villi in.vece di. niut(lrht. /,' Amnica ,, h, Russia s0110 pie11e di istituzi,)lli e,Ju. ,:,aivc il. cui fine 1w11 i• di. fornwn• imlivi</ui i11dipemle11ti, ,,u, tipi 1rnumi uniformi perc/1è .sirmo /<>de/i 1,//o Stt,t.<>. Il ,wzio,wli.smo i,uollen11w• e stridente d<dl'Americll ,; ,h·lltt Hus.sù, 11rivfl milio11i d'uomini che vivono nei loro territori dell'uso ,wrnwle dei ..:,•111i111e11ti 11umi.li costringe ,, commrtirsi. in 11roiet1.ili di propflgtuultt twr ..:o coloro che 1< 1w11sww nwl,• )). In America ,. in Russi<, il dirittq " ,m destino umcuw /Jt>rsmwlc è sa– crificato nel nome ,tu11 ide11le ,w:ionale imposto. Umt psico.~i 11oli1iccisot– trmt oggi llll'11omo i. me::i per risolvere obbiel.tivllmeute e r<1giow•volm<•nh! perfino i problemi. del. cibo e dell'abitazione. Il naziom,li.smo l/Uu<1le, i,i America e in R11.,.si<1, costringe l'uomo lici nbbwulo,wre la sua nedità d'u– mflno. Cli St"t.i di Hussin e di. Americci pretendono che fo loro <1:i01w tenei<' a di.fendere il. popolo; di /litio però ucci<lo110 le,, vita dell'uomo sul/a terra. Che cost1 possiumo fare per impedire tutto ciò? Ltt sittwzione non è ancom di.spcrnw. Credo clw tmcom v·è wui uscitn. Il nostro problema è di riu.scire a. non comb11t1ere i due gigant.i ,wzio,wli sul loro tnreno. /.,e no– strP armi. non. son<> GOllle le loro. Esist.e (lllCOr<l /Jer noi LUI cmnpo di /i.· bnt<Ì, e q1u•s10spllzio è il mio spirit.o, il tuo spirito, è la ,wstm facoltà di. parlare e di scri11cre pflrofo che richi<,mino l'attenzione " fcmno si. che gli u.omi11isi fermino, e gm,rdi110, e 11scolti110. Per qu.lliclw IN11po tmcorn flbbiamo qucstfl libertà. Fino " ,1m11ulo? Questo ness111wdi 11oi lo stt. Anche questo minimo ct1mpn ,li libertà è però ancla.',•sso circomfoto di minacce: la /lllsll cultum ad uso delle masse che impoverisce lo spi– rito, /a. morflh• clic mente, i. governi di. briganti., i libri clic ingmmano invece di illumillare, il delitt.o che parfo il linguaggio delht rivolu.zionc ,, fo rivolu.zio11e che parla il linguaggio del delitto. Possi<,mo /rtrci udire ora stesso. E questo ,leve bastarci. Abbiamo ben pochi allellt.i. Cli. uomini. come noi hcmno fovorat.o nei secoli per mece- 11ati, patro,1i, signori, padro,1i. Però orti non pilÌ. Oggi i sigttori ha,mo paura di noi; non vogliono sapere più 1111/la di noi. D'ora imumzi saremo .soli 1 sciremo pa,lroui di noi stessi. È necessario trovar mo<lo che le vostre parole siano il pungolo che itt• cita gli uomini a decidere da se stessi. È necessario lrovar le parole e le immagini capttci di far sentire agli uomini la vit.11in modi più diretti, più immediati. Più acuti. È necessario 306

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