Volontà - anno V - n.6-7 - 1 aprile 1951
,11:quistata unu ,~vitlcnzu .1ss11ipii1 11rnrc111u,per mohi St' non per Ittiti. Puù dirsi che tra noi lrn pre.!io piede assai pii, di 1,rima la cos<.'ienv.a della Il('• cessità di resistere al lacile lavoro di fobbricare tesi e programmi $ d1t usare come piattaforme d'arruolamento, "ll'uso dei Parliti. La tcnluv.ione in tal senso è sempre Corte. Ciascuno di noi lo può ,,edere da c1uegli amici c·he dentro i Partili la,,orano proprio come arruoluti o come arrnolatori. <' pare che riescano bene perchè lrovano ◄( aderenti >1 a centin11ia di migliaia od a milioni - in concorrenza con il PC o ,·on In DC. Ma via via si fa pii, chiaro che specificamente nostro è il compito di resistere a tutti gli inC'i• tamenti in tale direzione - cioè di restare conlro tulle le 1,ropag"ande organiv.v.atc, le lliattuforme, le strutturazioni pernumrnti. Avanti, dum1ue. Si.uno pochi: 11m sap1,iamo di esserlo, e non ci disturba il consla• tarlo. I:: 1111 @egno dei tempi neri in cui ,,iviamo, e nulla pii1. Vediamo che nel nostro paese (o nel nostro tempo) i residui fascisti-clericali-t·o• munis1i son così forti che parlare di (< lavoro organizzato» è 11eric·oloso. tend<"re a « far numero» è 1,cricolo:.o. L'ideologia sistematizzata e l'iii-li– tuzionc organica conducono ad at1iviti1 ◄·he hanno al fondo un animns operandi o fascisla o clericale o comunisla. Solo accetlando irwecc dì lavorare in piccoli g"ruppi. vamnente uu– tonomi e ,•eramcntc affratellati in proposi1ì di fare comune non già rhiusi nell'accc11azionc di macchine d'idee cstcrm· o di eslcrnc nonne di azione, noi possiamo sperare di svolgere lw"azioue sociale efficace e proporzio– nata alla noslrn ~111111ra reale, •' ,·osi ronlribuire a modo nostro ud 1111 nv– "enire pii, umano. Con ,·iò si rinum•ia :alle fontasie di 1< movimenlo anarchico di massa lt, Ma $i \?Ì\•ifiea q11e:rto mo"imc1110 anarchico che c:.istc, questa nostra 11ic•– cola minoranza di uomini e ,lonnc c·he voglion 1wr sè la fonzione cssen• zialc di fermento, di lie,,ito sociale. Contribuiremo così - e solo e-osi - 11 svegliare i 1ro1lpi oggi dor– mcnli La l)m·cra genie che dorme il sonno ipnoli<"'o tlcll'ubbidienza, men– Ire ('rgf'ndosi in piedi avrebbe forza di costruire da,,,·ero libertà. Tutti coloro, e non son pochi, che libertà l'edono e \'Orrf'bbcro ma non osano affro11t11re le scomodità sociali dell'eresia - mentre pot.rcbbcro (are tnnlo bene ~ si svincolassero dai fantasmi oppressivi ciel cristianesimo asfissiato di Cl1iesc. del liberalismo e del Socialismo asfissiali di Partiti - decidendo di ~gire in liberti• e secondo sè stessi e nei modi e per le vie che s11i;:– ger1sc(" giorno per giorno l'cspcricm::n: C'ioè anarC'liieamen1e. V. • Di 11uc,,1a f hhri,·azione si 1mò vedere un saggio moho d1iaro nelle ri~luzioni. e, linea 1,olitica », ec-c., .Msai ra11id:11nc11lc a1>1>r0\'atcall'uni:mimilà dalla lrenlina rii 11cr• tono co11\"enule a Cenoi·a per « impim11are » uffirialmenlc i ll:lraromuniiti C.A.A.P. (\edi « l1111111lso •· marm 1951-: ulle!ali, 1.er. -cn111ali, gr~~e parole, lutli gli ingrf"• dienli iono rilro,•abili ....
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