Volontà - anno V - n.4 - 1 novembre 1950
quali <•:.crcit:11_10 i loro 11rcleei (·ou– lrolli i11 nome dello Stnto. L'i1Hlu– ~lria italiaua ha perduto grnu purte della :-11a cap.acitù di rwollurre cosi· utili II prezzi competiti"i. proprio pcrchè troppa gente troppo hcn pa• guta s·occurln di for programmi cam– pati in u11°11lmos..Ccni rarefatta che non lta ra1)porli rcnli con nes.sun UJ('n·ato - e che può star su soltnn- 10 pcn::hè si su che alla fine lo Stato pn~heni i deficit. Non pnrliamo poi dclln ,.ffil'if'nw t1nrnnn! L<• grnndi aziende ilalian(' hirnno fallo il mirncolo di promuo– H·rc il ln\'Oro a nemico del la"oru– torc-.. il che non è po•·o. nè snri1 focilc ri,·ostruire ,·oniro un tuie slnto di follo la gioia del lnvoro. rumore· di eiaS<'uno al suo lavo,·o, alnwno <1uel minimo senza cui l'uomo di– w•nt1111111H•ndiee d,•lla nrncd1i1rn. lii: I licenziamenti Ancor.t uua l'Olla, l'agitnziorw ,,er i lit·i'nzimnenti s'è conclusn C'On la ,1~sf'~n:izionc· di una indc•1111it:"1 unn volta tanto dn parte d<'ll'imlustrin all'opNaio o impit•gato licenzialo. Ancora una volta nessuno J.- 0 è prco,·- 1•11p11lo dei disoccupoli. Epp111·" dovrcbb,, :ip1111rircevid<'n– t.· n lulli ormai che in atto v"è una moltitudinf' di disoccupnti scnzu uc~– suna i.pcranza d'impianto. f' <·he mol- 11' aziende medie t· piccole liccnzin- 110 scnzn alcuna indennitù spct·ialc, e <·hc In di!jioccupnzionc (HCcnicn)1 connessa <·on fa risistcmnzione indu– ~tria)C' NI ngricoln in vista di nuovf' produzioni e di nuove culture Sf'/?Ui– lf'rà ancora per molto ad 1n1mcntarf' (11 ffi('IIO ,·he 11011 ,lobbinmo comin– ciare n proclmT<' C'trnnoni o sornmcr- 1,!ibili. dnccapo. od aerei otl aulo mi- 111ari! ). Non sarcblx· or.i i·hc almcuo noi impostassimo, come esigenza nulicn– lc. l"a;.dluzionf' per i disoccupati - cioè la richiesta di un aumento udc– guuto alla imlennilù di 250 lire nl ;.domo clic oggi si tol'l'ispondc, cd al periodo di )80 1,!iorni per cui esso dun.1? Non .-i J.-idica: chi ,,otrcbbc mai pn~ure? t-:- 1111 aq.,:om<'nlo da gente i·on la p111u·iapiena ... IV: Chi paga? Le agitazioni delle grandi uzieudc sono ril'oltc, dircttnmcutc o iudiret– ttouentc, allo Stato. E' lo Stato che deve p11garc, infine: o con sussidi tipo legge Snrngnt per i Cantiel'i na– vali, {1u-oprio ad un socialista do– ''c"u loccnrc!) o con i direlti lìna.n– zinmenti alle aziende singole entro i (llrndri JRl e simili. E, <'Ome per tutti i pngamcuti !atti daJlo S1a10, 11011"'è nessun contl'ollo efJìcacc, 11e6-Suno si occupa di 11come il dci1a– ro si spende>). E' così che nessuno si ,·li icdc: dove 1u-cmlc i denari lo S1i110? E' bene perciò l'icordarc che lf• i:;orgcnli cli denaro a cui lo Stato itn– li.u10 o~~d altinj!e sono due: ,,rinrn, le elemosine americnne intercl"sate - seconda, le tasse. E ricordnre che IP 111ssc, prclcw1te con un sisléma fi. scnlc corrotto cd inellìcientc <1nale il sislf'ma ilalinno, le pngano in fin del ~olmo sohanto ed intcrnmcnte i cittadini consunrnlori - cioè (co– me coslitucnti la enorme mn~gioran– zu della popolazionC') i la"ora1ori. i povf'ri. Chi ehi"dc denari allo1Stnto dnc 163
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