Volontà - anno V - n.4 - 1 novembre 1950
nud<•i libertari in 11111<' le pos~ibili st•di: ,-ntro i <'osidetti Sindacati. mn prima nncorn 11<'11<' officine " nelle fattorie e nelle scuole, e purteei– pnndo u tuttf' le ussociaz.ioni dH· non sono strumento di domini pur– ticolari, dovunque si discuta e si 11~– vori c·on volontà di indipcndenzu. E le nostre direttive d'11zio1lf' so– no: ,m1011omitt dei citwdini, mltouo– mia delle famiglie, ,wto11omia def- 1.e fabbriche, ,111tonomio dei Comu– ,,;. Su queslc basi, C'i Ol)JlOlliamo u– guuhnente ni padroni in utto ed uj!li aE1)iran1i puclroni, promovinmo lo studio di problemi 1rnrticolari, ecci– tì11mo il sorgere di volontà chiare in luogo dcJlo spirito di l!reJrge laS<"i11- loci in eredità dal fascismo e. dalln gtJerra e su cui SJjeculano i l)Olitici. La separazione tra Societ.ì e Sin– lo appnre così chiannneulc definita. e - almeno mi pare - 1)0ssibile: quindi, è lecito farne oggetto di una parteci1.rnzionc determinata nlla lot– ta politica. cd essa è l'anarchismo. Al quale, ne siamo certi, verranno i giovani vin via che si ,·enderan• no conto che le Chiese cosidettc (TÌSliun(' hnn condollo 1.1 fallimento il cristianesimo, che i Partiti cosidetti sieialisti hanno condotto a fallimento il socialismo, che ogni llJ'f.Xfr<llO co– stituito n disposizione cli ,mli élite opera sOltllnto in sc,v•o rmtilibertn– rio. Ui,;ol!na avere il corn~gio di ri– cominC'inrc in pochi, ma di rinun– ziarC' ?.i fucili succ·cssi del numero. pcrchè ogni anche minimo 11asso sia uu 1n1sso in nvunti, un <·ontribu• lo che rcstn sulla slracla della li– bert.ì. da: Volo11ti.ì, li/i • JO gennaio 1948. . 2 - POLITICISMO E' febbre cli 1rn1)asso, forst•, l'in– sislerc <1uasi <"~c·lusivodei nostri gio– vani intellettuali - portati alra– llal'chismo d11ll11 insoffel'enza d'altrt' gabbie, appena :u·co1·tisi d"esscre vissuti tnnt'urrni in l!,.tbbiu - nel purlare scmpl'f' f• solo in termini di 11 polilicn )1. Anch'essi vedono 1,iù chiaro, vin via che dal pensiero di idee pnssa– no al 1>cnsicro di uomini e di lutti. che Pnnurchismo è un proc<·sso as.~ai più che un sislC'ma. e realizzubil<' solo nell'uzio11(' quo1idiana. cia~•··u– no di noi asso4'.'inlo nd ultri. pN lu rwlita via della 1u·o\ 1 a e dell'error(•_ Mo può J!iOVl.lrf'offrire. come ~OI!· ~etlo di contrndclizione, nlcune elc– menlari cont'lui-ioni <-hc defìniscono (< uno>> Ira i diversi at1cgp;iamcn1i a11urchici possihili ri~pC'tlo ulln po• li1ica. PolitiC'n: unu delle molte purolf> d1e non hanno 1111 sig11ifìcu10 dctn– minato cd univo,·o. nll<' quidi ognu– no fa perciò t·o1-ris1Jo11<lere il co11- cc110 che meglio ~i inc11~tra nel .mo– suieo del suo pc11:,,iero i11 quel mo– mento. L'uccczionC' piì1 diffusa. d1C' ne Ia !'arie di utilizzar(' le quulitù ncgalive del 1)ro,-~imo per costrui– re il nostro pC'rsonalC' polcre, non cì rigunrda. Per noi. ai due cslremi slanno un massimo " minimo: gli uni che s· illudono di esprimere qunlcosu quando dicono (( politica >• /"insieme iudisniminnto delle alli– vit:ì sociali in allo (le <1uali invece sono per sì gran parte atli\'il.ì lecni– che. attivitù morali, allivilù inlcllct– tuali. ccc.): J{li altri che riducono <( politica 11 ud un.i brulla arte di 207
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