Volontà - anno V - n.4 - 1 novembre 1950

liminare per riconoscere e coltivare e dÌfiC.udere anche la libertà del nostro prossimo di uomini e donne di\ 1 ersi ed uguali, nel che è il nccciolo della nostra azione sociale~ 2) chi prelencle cli controllare il nustn• lavoro - cioè i deten– tori d~,lla proprietà dei « nostri» mezzi di prochtzione e d.i distribu– zione - non iperchè son ricchi ma perd1è son paclroui, non perchè s'app!'opriano una quota di proélotli maggiore della nostra. ma a)er– chè ci tolgono la libertà di <lisporre noi stessi del nostro lavoro, se– condo il genio di ciascuno e i nostri liheri accordi, da cui viene la volontà di un <<benessere)> che 11011 è solo sul niano economico. e ci fa ammc•Uere una societl1 in cui magari stare;no meno bene che nelle città mostruose sorle at1or110 all'industria 1 ) di massa. ma sa– nelle città mostruose sorte attorno all'industria di massa~ nrn saremo più liberi. di,: l'ofo1111ì, 11/3 · )O !Cllcml,re 19-H. Gli APPARA TI Eeco l'<-rror<' radicnle del mnrxismo. J"I cristiane-i-imo. di luttc lf' dottrine progressiste che sono mol'le in chh·sc. Dn prin('ipio, con cffic,u-i ,·n,lpresentnzioni d'idee hnn visto chiaro la molteplicità e In comµl<·ssil.i. del flusso mutevole d'azione che coslituisce l'umanitù, nel cui seno coc• iòistono (debbono coesistere) iniziative ed orientnmcnti diversi ed nnc·hc contraddittori, congrui all'infiniti1 degli individui "he dell'umanità i-0110 il solo veicolo, ma poi son caduti anch'essi Jlella tentazione di st•m1,lifi– cnrl"'. ed ham10 seeltc e definite due classi ideali e le hanno proi~tlati– sulla realtà, ed han 1u-c1eso di furie, cosi, l'una depositaria di tutla la verità. l'altro riassunto di tutti ~li errori. il nemico da abbatter<' JJCrd1è finisca la preistoria e corni1u-i In storin uni:111:1 >>. li mctoclo ha a,,uto apparcnli successi. Giù dùl nistia111•1-imo con <1uc– sto 1>rocedimento s"è avuto il haucsimo di milioni. la costi1u:1.ionc dcll:i Chiesa cnttolicu. le ahrc Chiese. ed oie:gi si dicono cristiani moltituclini enormi. Così il so<·ialismo hn n11ira1e moltitudini a11orno ni suoi vari Par-• liti. NI in Hussia prati<·umenl<' tulio un JlOpolo. E :.abbiamo nltr<- riprow· che chiMHìc:11110l'dficacia dl"'I nwtodo: Hitler ndclilnndo come « classe i-t'• de del male» j.!:liebrei. 111ohili1ù focihncnto <·oniro di essi l'odio e In fe. rociu del popolo tedesco. E <·osi viu. Sarebbe a:;::,~vole richiamar" ahri saµ:gi. Tutti i s11~gi dcfluncinno P"'·ò il caruth.:n..: comuul"' in cui sta la chiu– ,,e d<'I loro errore. Tutti hanno condotto ad un successo che è soltanto 201'

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