Volontà - anno V - n.2-3 - 1 ottobre 1950

<1uesli altri ne siano a 1·011o~cnza nC abbiano dato il loro l'Ousenso. l.'cffello demoralizzunte e- disintc– gnmte di mm tale politica è C\'i– dcntc anche alla più sommaria ri• A,•~ionc. (E, tra pareutesi, ne~suun r()rma di comunismo può mai riu• !-l'ir<' ucl evitare questa difficolt,ì). A <1ue8lo pw1to mi 1,ar d'udire il lcllore chiedersi: che cosa tutto l"iò ha da fare con la moneta·~ Ar• riverò a most~arlo, al suo luogo. Mu intanto è ancora necessario fermarci 1111momento, pc1· chiarir.-i il ,,ro– hlcma sociale il quale, io affermo, nmsiste fondamenlalmente nel pro– hlema di prendere deci.sioui. JI quadro del 11ostro inondo si mo– !-\ra pieno di individui 1 1otcn:1.inl – mcnte indipendenti. i quuli lrO\'uno che per iJ loro benessere è 11011 solo Cnttibile ma spesso anche necessaria J'interdipc.ndcnza e la coo1wruzio1w. Per migli1lia di anni la ~ola Sp('– ""' di coo1leruzione cono::-<·iuta ('rn lu coo11crazione diretta. richicdl'nt<' torn direzione 1mre diretta. Poi ~o– prm•vcnne lo scambio Ira pr·oduttori In, di loro indipendenti. <' c1ucl <·011- 1,·ollo indircllo ed imprrsomtl<· p1•1· cui 111 concorrcnzn divenne J"influcu– za dirclll'icc-. Secondo me 1 ) In ci\'i• li1.za .,.ionc e la culturn cominciano n,I commercio. E' per mezzo del c·om- 111crcio che venne stimohtlu la di\'i– sionc del 111\oro, affinchè i biwjtni immediati dell'uomo polC'F-."'<'rO H'– nir soddisfalli in modo che ,.::li ri– manesse sufficiente 1cmpo libero du (l,·clifan_. 11 scopi più colli. Cosi co- 1) E rosi lm 1110:stralo mi 1>:ire :J,!ol1UÌ !Jenc l.mnhcrl Sd111yltr nel .!>UO lilirc. " r1,;,,1,- /ns.t Amcrirfl $. '148 miucii, jj diffondc~i della cono– scenza: c1muulo gli uomini \"ia;i.:~ia– rono per sco,,i .:·ornm(•n·i11li. port:111• do attorno nel mondo insieme alle loro merci anche le id1~e e le espe– rienze che nve\'an potuto ucquistare in luoghi differenti. Cosi noi arri\'i11mo oru ullu mo– uc·ta. E" ovviamente- inutill· uddcntrar~i 11 moslrare gli in<·on\'Cllifnti del hu• rullo: bastu rico11oscere che occor– reva un intermediario µ;cncrnlmcnte uccettahilc c di fotto ~cncrnlmenlc accellato 11er lo scarnhio dei beni. Non è neppure nccc::-.~nrio csporr<· come In moneta-credito gradualmcn– t~ si 1wiluppù dullu moncl:t-mcrct·. fino u sw·rogurln <11111!-i del lutto. Ma occorre defiui1·ei hcnc questa forma allualc della moncla. Ecco un J>ezzo di carta, che rllflprcsenta dt•I lu\·oro co,npiuto 01•11ur<' \IJI tii– rillo ad uu lavoro d.a compicn;i - e cosi dà una presu111ibil<- 1''iòlimo– nìanza del fallo che dii hu C'lllCN1-0 quel ,,czzo cli curtu pot-sicdc o l"OU· 11·olla unu l'icd1ezzn concrcln cou 1·ui esso può <•i1-se1·c riSt:nllnlo. e d1c dii a ,;:ua \'Oltn p0~'4i<'di~ quel p{'ZZO di caria ha 1,rodotto <prnlcosu :l\'{'lllt' vulore sufficicutt- 1>cr mcrc in cam– bio quel titolo. cd liu perciò il di. ritto di otlcncrc dn <11rnlcu11 nhro un qualco~a di ,·alor<' Nrui\'all'nlf>. E qui va mc55'o in rilic·vo wi 1mulo Msai im1>or1aute. L:1 origine ll'~il• timn l)er una tuie carta-moncla può essere w1icameute w1 produltorc. E non già intendo per produllorc t.·olui dn- possiede curia e prei:sn per 11tam– pnrln. urn un vcro produllore di b(•ni - <1uei bcni di<' In carta•mo– nc!a rapprC!:òlNllll. :_\,• ..l"UII 110111f> i•

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