Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950
nwnte in uu 1mmifos10 dei socialisli esiliali in Messico - che <1uestu U. C. T. Iwc<1ue per far /rollte al mouime11to ,mnrchico <li5.wlvenw che domi11au(I l11 S1H1g1w. ·e per ~rie11trrre e co11durre i lcwornlori nei se11tieri della legalità. Ma la ,,otcnzialitit delf"auarchi• ~mo preparò uu movimento centri• 11elo contro i padroni di Madrid. di Bilbao e di nitri luoghi 11elle stce• 6(: condizioni. Quo lche trmpo dopo. i fc•udi. i pascoli d1iusi ed i l_rn• luardi ine11pu~nnhili ('rano scompar• ~i. (··erano nel loro r,·,·inlo :riornnli 11::•tri - e anch<'. 1111 pi, 1,il1 tardi. ur, <11101idiano- i;i f.tcf'\'a propa• ~nnda anarchica ,·ostanlf' ed i mani– ~oldi uuloritnri vcd<'\'nno cc,·li!'sarsi I:, 1wopria onnipOl<"nzu. Il nostro impulso Nel pensiero che fa capoliuo n <1ucs1e mie uote. M.nlntcstn nCJt:a implicitamente belli,;crnnza al po• ,,ero tutt.o o nulfo. E 1>nrla dopo df'll'uzione diretta e della fcrmu \'Olontà 1>erurrivnre nlln distruzione dell'autorità e 'del 1>adronato. Chi, se non noi, è capace di indurre i lavoratori a tale azione ,;cnistente ? Chi è ca1H1ce di iWe• ,;liare tale volonti, '? Per compiere <1ues1·01>era siamo andati noi alln 111asst1. La mussa è il proletariato. Abbiamo sempre creduto che finchè nou ,r la la rivoluzione sociale - e poi dovremo forls col po1,olo. che ha la sua parte l)ill ardita e, pili inquieta nei lavoratori dcll'in• dustria e nei contadini -• c'è in tulle le ore qualch(" ccmt da far"" iloullostes.~ terreno: pre1>ararla ucl– ln m""nte di coloro che 1K>nochia• mali :ul animare le due fasi: In ne• g11ti\'a e la costrultiva, imbevendoli della nostrn idcolo,:tin e detcnni– nundo lo sculto 11ositivo della mol• 111 passionale. solidaristic11 e cousa- 1w,·olc. Esi~lc un modo migliore di 11rc11arazio11c '? Potremo noi a,i:– ,:tit111Jt:erc alla t·ont·("zione anarchica flllalchc costt SlL~.:cllihile di arrie• chirla pili o meno ? E' alqua.uto dubbio. L:1 sola 110\fihì che dn uoi ~i può aspe.Ilare è un ICJ1lnlivo n f,,nclo di trn~fornwziouc sccialc. · Non la si 1•olrii mai com1•icrc ~-1·11za il concorso dc,:tli schiavi e dei 111i~t·rabili. L'.iru1rd1il'-1110 è pc1· et'• ,·,·llenza la grande le\'n. Ma ncm• uwno la lcv11 pili poderosa vuò 11111ovcrcnulla st•mrn un punto di :ip1•O1t~io. Cli anal'chici spuµ:nuoli hunno for;:dalo <111cF-t°ap1JOJ!gio: In C.i'i.T. La nostra azione Siumo andati al tuO\'imento 01,e• ruio per nllrnrlo nell'orbitu dei no• stri 1>rincipi. Per indurlo ad altC'r• 11111·c:- ,:tli iuterCS!i economici - ui <1,111li non può sfu~,tire - eo,i:li in• h'r<•i!-Simorali. Non per sei=:uire lu fol~11ri1ta dei 1H1rtiti che chiamano rivoluzione la propria dittatura e "ogliono pret;Cular<" come una dittn• lura In noslra rivoluzione, nè 1>er ,·crcMe nccomodamcn1i, nè per tem• porc,;,;iare. Ci siamo andati senza far conces– sioni iu urto coi nostri propositi. Spiegando lo sco1>O incoufondihile. S<'mpre conformato, dell'istrionismo politico - &oCialista o di altro stam– po - che sfrutta l'inj!;enuità dei lavoratori facendo loro credere che otterranno un giorno per decreto la 39-
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