Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950
di mercanti che vedevano nelle proiezioni una specie di slre,;oueria. 1o un articolo sui coslumi albanefi (di A. Graupera, in Revista Blam:a - Dar– celona - 15 giugno 1929) si racconla il seguente episodio: « Una povera dtmna, co,Miderata strega, fu acctuata di aver etmsato la morte di. vari uomini ciel suo clan per mezzo di. 11wlefici .. Accusata in presenza del proprio marito, c1uamlo <1uestisi trovò l'Olo con la mogli.e~ sen:a. ase-0ltare le proteste di innocenza di essa, la leg_r;solidamente co,t fune e filo metallico, legò le sue mani le sue braccia ed i suoi. J>i.edi. Lentamente, con. I.a .~olen11itcì del rito, preparò un enorme braciere, lo accese, vi soffiò con forza per avvioore la fiamma, e quando fu tutto pronto prese la di.sgraziata e la distese sopra. il braciere. La di.sgraziata si. contorceva per fuggire alle fiamme cl,e avevano gici inve.stito i suoi 1,-estiti, ruggi·va, implorava. Il marito .spiet<1to,credente, In tratteneva con ,mo lunga punto di. ferro e non la tolse dal fuoco cl,e quan– clo confessò qua11to segue. Colpevole cli aver causato la morte di vari uomini e bambini, cli be.!ltie da stalla e da pascolo, arrusò, come complice cli c1uesti abominevoli cle– litti, una vicina. La tremenda clicl1iarazione fece molto rumore mentre ln disgra:::.iatn, a giudicare ciel suo potere injemale, m.orit:a in seguito di. lenta e· cruclP.le agonia. Fortunatamente per l'ltltra accusflta. il marito più umanitario. ;,,r;ece di sottoporla al tmppli:io ed ctl rischio del /t1oco. fo ma,,dà solilfomente legai" " Scutari dove fu sottoposta <tcure per /(lrle t1scire il. diarmlo (fol corpo e poi in esilio, nell.' A:;ia it1i11Me ». · .N<'I novembre 1932. nt-1 ,•illaj!j!iO di Snriva Norie. in Colmnhia. una donna f' sua fi~lia ,·cni,,ano hru<'i:llc vh•e dn una lurhn di scalmanati d1e lf' accusavano di Slrcg:oneria. Nel febbraio 1933 i l!iornali pubblicavano ,,uesta notizia porlol!hcsc: a Sonlh:lcs. una •·Ontndina malata aveva chia– mata nl suo t·apcnalc una strcj!a. che le· a\'Cvn a!T(•n1m10esset'e la sua ma– laHia dovuta 11d una !'lii\ vicina. lalC' Armiuda de Jcsu. che avcw1 il 1lemo– nio in <'Orpo. Uiso~nava fodo u&c::irc.Cinque uomini, nppa1·1cne1;ti ali:, fomiglin délln mnlatn. assalirono l'inclemoniatu. che 11011 era che un'epi– lettica. la colpirono fc-ro<·t~mcnlce. facendo gesti di esor<'ismo. la fecero bruciare vh·a. Nell'ottobre d<'llo ,.,c~so anno, a Nickics. villal,!:gio dei tlin– lorni cli Cctti~nc (ì\ton1cn(•~ro) wniva uc"iso tm <'Ontaclino ac:cmn10 tli ,;1rc~oneriu per aver fallo uso di uno .~po::o1in() ,la denti. slrumenlo 5<'0110· scinto nel villa#!gio. Da alcune nnlli cnd<'l'ano piclrc sul villn#!~io (forse a causa di /rm,e o di qunlc-he eruzione vukanica) e quei montanari asso– ciarono i due falli. ln numero di lredici. numero cabalistico, acco1>parono il clisgrazia10 a bn;:.1011a1e.Trn ~li omicidi era il sindaco <li Nickics. t'he. nl processo. ~osienne che quell'a:-i!"ns:=inioera slnlo necessario. In qm:llo 22
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