Volontà - anno V - n.1 - 1 agosto 1950
polcr ,,iverc iu ,,ace con se sicsso. Ho visto genie che i!·ì111pictosiv11 pf'r un cane rnudagio, e non ,,cr un no– mo nrnclagio. Jlicordo 1nio padre, che per sfuggire alla calen:t tr·cmcn– d.1 del brnccianlato di campaµ:na ncu ebbe :iltra \ 1 ia clic intrupparsi nel salari:1to industrinlc, e vi loµ:o– r,) tulla la sua vita. Pcuso i tanli ,unici operai - e fabbri e inft('gnc– ri <' medici e profes...-:ori 111tti pr<"si in .un l?rovip;lio di contraddizioni che avv<"lcna per loro In gioia d<"I lavoro. Eppur ~on essi. ,;;iam noi. che faccinmo nndare inm111zi il mon– do. Dov'è In radice ciel mnle ? Marx. ('0nlaminazionc di filosofo e d"cc·onomista e di 1•oli1ieo (moltc– plicitù che è In sua forzn: ma gli manc,wu d'essere operaio~ cd è questa for,;;e In sua dcholczzn) ha H1J!gcri10: il mnlc nasce dalle disu– guag:lianze economiche. )I resto. i momenti intellettuali cs1etici mora– li inclmi. sono sovrastrutture: l'ori– gine di tulio è nelle fortnf' sociali dell'economia. Ounquc. CC('O Lenin all'opera. e<'COAttlee all'opera. Ed i risultati son ormai noli. Agendo a 1t1(1(1ificarclt.• s11·ntturc f'Conomiche della società per adeg:u.,rlC' al piano preconcepito di Marx. le moltitudi– ni soµ:gello C' strurncnlo drll'csp<'r·i– mcnto. ai loro ordini. il risul– tato i· mm S0C'iClà che è 1-ì nuova. chf' è ma)!nri relativamente mf'nn male d('ll'antif'a. ma che in soslnn• za ha mulnto alcuni scn 1 i in pndro– ni. e le moltitudini son clinuovo sot– to il 1?io1?0· L'istanzn nnar<'hicn s'afferma su <fUC~l:1 es1,ei-ic11za storica in alto. L'islnnzn n11ard1i<'n che dice: In 01,nrC!ò"iOnC' t•f'Ollt'IIIÌf'n è ('$,.~a 8le!'."H IIIOlllf'IIIO C'Sprt"S8i,·ocli liii mnlf' più IO profondo. La radice è ucll"an<'li10 ,.J ,·0111:111do che sopravvive in noi. in ci«\ che si chiama t( spirito di au– torità )l. E' nella zoologica fame di Polcrc sul IH'Oprio prossimo, nel hi;,ogno di prf'dominio che anima non solo un cx-re e Dc Gas11cl'i, ma in piani paralleli Ford e Agnelli. cd Al Capone c Giuliano. i <·api delle chic,;;c e Lenin. L:1 so<'i(•l:'i C t·om·i·. con le sue immaui (·ontrmldizioni, con le bar• riere !(·miei d1c eonlrn!1-tano ogni moto di lilwni, e di gi11sfr1.ia. (·011 le sofferenze inum11ne a cui uomini e donne e bnmhini son da1lpertu110 forzati dalla loro miseria. sol pcr– chè v"è entro la ,;;ociet:'1 un insienw di gan~!l- <:ostiluitc. dw han nomi sonori. che s'mnmantano di trndi– :r.ioni solenni. ma che nel pl'ofondo hun l':rnirna slc~a del brignnte di s1mda. Non è nemmeno hl. condizio– ne hiolo,:?:ica dell'animale che dice: mangia che ti mangio. e eh i è più forte so1)ravvi\'e, finchè trova un !li1ì forle di lui. E' peµ:,:?:io:chè chi eomancln 11011è affatto il pili forlr sul Jliano animale, nè il miglion• sul piano umano. S'è visto troppe• volte ormai com'è baslato mancni:– SI) un attimo inlomo ai lx-ali po~i– denti ed a'i mercanti di certezze la corazza dei c·nrnbinieri e dei 11rc1i - in una carenza momentanea dcl– l'autorili, dello Stato - per('hè l:1 loro intima "iltù si mostrnSSf' in su– perficie. scnzn pilì veli. Ed an('h<' nei campi do,·e l'operare vai· 1•ill difficile. nella ricerca c nel lavoro 1>rocl111tivo. è ormai nella coscienza r'lm1111<' ,...1,<' n~i onerai. l'in,;.icuw che ,·n dai dirrttori a~li ap1)1·endi– sti, siamo noi soli ca1laci di far fun– zionare il laboratorio la é<'uoht la
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy