Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950

2° . Il peso non indiffcrt'nle delle spese di i:;estio11e dei t< collct• tivi »1, che grava sul l:l\oro realiz• znto dni br,1ccia11ti. 3t.1 - )I sistcmn poco 1< colletti– vo» per cui molti braccianti evita– no i ltwori pesanti dell'inverno, dnndosi ammalati, per ricuperare le giornate perdute alla buona slagio– u~ io lavori 1\ill leggeri: ciò che di– moslra la t,oca solidnl'ie1à esistente nnche Ira i compot1c111i 111.10 stesso 1< collctlivo ». 4° - J..:<-mormale ri1mr1izione della terra per· unilà componente il t< colle11ivo ». Chi non vuole o non può lavornrla in collt:tth•itù (per ragioni di vecchiaia, o per le don– ne aventi numerosa J>role a carico) possono lavorarsela per proprio conto, sem1>re sotto la direzione del << colletlivo ». L'egoismo s11inge ruolti a reclamare la terra 1>c1·pro– prio conto, per foda ,,oi lavorare a giornuln, cioè a tariffo, da altri braccia111i, ap1rnrte11e111iallo stesso (<collettivo"• mentre il titolare del 10110<lel terreno attribuitogli perce– l)in\ il vnlore della quota ,,arte del prodotto raccoho, e cioè in certi casi più del do,)pio. Qu<'sta forma di sfruttamento del proprio compa• tno di lavoro è odiosa ma non rara, e carallcrizza il livellQ di corruzio– rw a cui è slnta portato un largo slralo df'i braccianti. 5° • Pochi sono i « colletti"i )) che hanuo lcnlnlo di modcrnizzar– ;:;i. introducendovi rnncchinc per· ulleviare la pena del lavoro. il che s1)iega la ri1mgnanza, specialmente dei ~iovani a dedicnrsi ai lnvori ajfricoli. e la loro fnil:a ,,e,-so la cii: tù ove si guadagna di più con meno i82 r1!tic,1. l'ista J'impossibilit:\ di eman– ciparsi dalla schiavillì di un lavoro 1ro1,po opprimente. Al ·vertice dei « colleuivi », delle Cooperative agricole di consumo e industriali, vi è la Fcden1zio11e d(>l– lf• Cooperntive, avente la funzione di consulenza e direzione tecnica; di sovvenziouc fì;ianziaria: di vcu– dita dei ,,rodoni .:1gricoli: di affit- 1nnza delle macchine r,gricole agli stessi oq:;nnismi aderenti mcclia111c il pagamento di una ,,uota; infine, che è gr:wc, di sfrullamcnto direi– lo di vasti terreni, che fo luvornrc ai brnccianti elci « collettivi », ma retribuendoli in base alle tnriffe ,i– genti come un qualsiasi padrone di terre, il che permette ad essa di realizzare dei benefici enormi sfrut– tan<lo i propri nderenti. Tali pro– fitti souo ulilizzati per il manteni– mento dell'a1>1,arato tecnico-buro– cratico lau1ame111e 11aga10. e per· lo it<·quisto di uuo,,c mucchine. Anche alla << base n, però, si ri– trova come fenomeno cli questo do– po guerra i « collettivi )> a direzio– ne comunista, che non hanno nulla di comune nè colle collcttiviti1 spa• gnole, nè con <1uelle ebn:liche. Si potrebbe anzi dire, che quasi ne so– no l'antitesi. Sul 1erreuo dell'azione direlln non si è fotto nessun 1entativo or~anico: nè <1ua11do ucl )920, cou le orga– nizzazioni operaie dirette dni socia– listi riformisti, fu occu1)ala la vasta lcnula « La Raspoua », gestita Lul• tora dalla federazione delle Coope– nitive. nè <1oando ,,enne tentata e non riuscì l'occu1>azione dl'l podere « Umana >J nel comune di Alfonsine in eui pili clw altro influì l'azione

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