Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950

dotto uaturnle e uou del risultato di un piano prestabilito, al di lù delle molteplici differenze seconda– rie sia riscontrabile uua vera e pro– pria idcntitù di fondo tra le città della Scozia, italiane, fiamminghe, russe. M.t so1>rt11utto emotivi i f"i. sul1ati: vit1i, co11cret.ì, come mostra la arehitellura « arie sociale quan- 1·111tl'i mai >, C'he vi ragp,iuuse il suo più alto livello, e il non esservi esempi cli « quei magazzini di cu– riosit:\ che sono i Musei o le Calle- 1·ie Nazionali. Si scolpiva una sta– tua. si fondeva una decornzione in bro.nzo o si dipingeva un <1uadro Jlér mellerlo al posto adatto in un mo– numento d'arte comunitaria. Là ern vivcutC'. parte di un tutto». Però. come mai tutto questo edi– ficio spleudcute crollò ? fu seuu, dubbio la i-icon11>arsadello Stato di tipo Romano a spegnere il moudo ft:dernlizzalo e libero, ma quale i.l J"JCr<"l,i:, di questo ritorno ? Nonostante che gli organismi dei lavoratori di allora fossero impara– gonabili con gli odierni simlacati, privi di <1ualsiasi contenuto che non sia di riflesso e litigioso, cioè J)l"i"i di ogni attributo ·concreto, di ogni capacità autonoma, pure non rie• scirono a impedire c1uel ritorno. Come mni ? ri 1>eto. Anzitutto, risponde Krn1)olkiu - e nel suo dire a clementi storiogra• fici marxisti si mescola.no . come il let1ore avrà gii1 notato. personali e importanti intuizioni - le cittù pe– rirono per non lluere cst.eso i pt"in• cipi del mutuo n1>P01?1?io, delle as- 60Ciazio11i. delle foderazioni a tutti: a forza di teuerli risen•ati per alcu– ni. costoro divennero dei pri,,ile– ~iati, dei !Htdroni. Poi. gra,•e danno recò alle cittù il non avere \'Oluto curare l'agdcoltu– ra (i conladini) <Jtianto il connner– cio e l'industria. E infì.nc , cct·tc iclc(• che crnno vi"c e ntti"e nell'XI se– colo tali 11011 erano più nel XV... J\t.i attenzione, gli è che mutando a poco n poco la struttura sociale an– che i modi del federalismo comu– nitario debbono mutm·e; non giìa che i principi del mutuo ap1)o~gio (l'ioè, 1raduco, delJa miglior m(mie– rn di fronteggiare la lolla per l'esi• stenza umana) si siano spenti. No• ne.stanle le dure sconfitte subite « l:1 coneute ne coutiuua a scorrere tra le uia~e. E cerca di trovare una c~pressione che nou sarù lo Stato. nè In città mediovalc. ni• la comn• nità dei barbad, nè il clan dei scl– vnggi ma com1>rcrnlcnì queste for– me e sarà loro superiore per uua 1·onC'ezione pili vasta e più profou- 11,uncnle 1nnlnrn ». Intermezzo 1l1ctti(lmO Or{I (ICC(/1/LO (I <11wsta t·<:rsione cconomico-storicn del fc– dernlismo di Kropotl~i11, la L'Ct"siu11e eco11omico-1.ec11ico. Dopo ovcr 11at"– r{lt.o ltt ciuà meclioevale, OCGIIJJÌll· moci delle ciuà, delle regioni., delle 11{1::io11i che lavonm.o ecl esistono oggi.. Si. ,rnua. di scoprire l'ines{lusto flusso del mutuo appoggio uell' epo– cr1. presente, di enuclearlo, di. oiu– wrlo " ·vincere la s,w bC1ttagli{/unr, volt{/ per 1111.te ... giacchi:, i mezzi di prod11:.io11e moderni co11semo110 di risoltJcre una. volta per tut.te il problema sociale che, cl'altro11de, IH11wo re.'w cngu ... t.ioso come mai fu in prececlen:.o. 747

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