Volontà - anno IV - n.12 - 15 giugno 1950

La città medioevale DALLA COMUNIT;\ IIARHARA IN CUI PREDOMINA L'ELEMEJ'\TO TERRITORIA– LE, .U.LA COMUNITÀ IN" CUI I MODI 01 PROOUZ IONE E SCA/\11110 ACQUJ– S1'At.'\'O IL MACGIOR Rll.lEVO Si dicevn del mutuo appOl!:gio... in vero la « storia della città me– dioevnle >) costituisce una esemplifi– cazione <1uant'nltri mai suggestiva di quel concetlo; cosi ricca. anzi, da sollevare prQhlemi tutti propri e della massima im1)or1anza. Quando le J;randi migrazioni al– lentarono o distnissero quei lcp;nmi basati sulln origine comw1c che per miglinin d'anni nvevnno fmudonnto eia tessuto .sociale, quando lo svilup– po delle singole famiglie in seno ai clan ebbe minato l'antica unitft, le funzioni della tribù e del clan ven– nero asswlte da uua nuova .forma »ociale << dapJ)rima territoriale: la comuuità di villaggio» per mezzo della· quale l'umanità poi è SUJ>ernre i secoli più neri seuza sciogliersi <( in vaghe aggregazioni d'indi,,idui e di famiglie». Carntterislica di <1ne– slè (< comunità territoriali ». stau– ziali dm1que, fu secondo K.ropotkin Fessere costituite eia gente deside– rosa di lavorare in pace: e fu pro– prio <1ueo:todesiderio di pnce a pro– vocare il progressivo dominio dei milital'i (cli coloro, cioè, ai <1uali si lnscinvano le funzioni belliche), lo islin10 pacifico della massa por1au– do, così, :alla instaurazione dell'au– torità. E' però sotto l'influenza del Oi– rilto Romano e della Chiesa che il potere sfugge definitivamente dalle mani di tulto il po1)0l0 per racco– gliersi in <ruelle del re, che prece- 744 denteruente altro nou era che un annnioistralore della giustizia ado– perato dal po1lOlo per salvaguarda– r~ e rafforzare In 1>acc. A mnno a mano che costui vieue investito da Ulln · « santilà » che lo fa diverso dagli nitri mori.ali, tutla l'Euro,,a dal Mediterraneo a Pskov è minac– ciata dal sorgere di mi,!,!;liaiadi teo– crazie e di Stati dispotici: si deve solo alla libertà barbnra che riemer– ge pili moderna ed efficiente nei borghi e nelle città, se una stratifi– ct1.zione definitiva venne allora cvi– Inta. i\fa tale forza erompente, e dav– vero diromJ)entc, mai avrebbe potu- 10 scuotere e rinnovare il Comune medioe,•ale (simile dalla Spagna al Baltico al Mnre del Nord, dalle Al– pi ai Carpazi, dalle pianure ,lel sud Europa fino alle pinnure di Russia) se (luesto non fosse tw organismo derivanle dnlla comunità barbarica e non dalla città romana; che C un «motivo» importante, f)Oichè adom– brn la caratteristicn fondamen1nlc del federalismo kropotkiuiauo: unione, cioè, di nuclei stanziatisi a scopi produtlivi, viventi di vita propria essendosi costituiti per sal– vare gli individui dallo spappola– mento nsocinle, e non già per una impostazione di commodo militare contimrnmeute rifcl'ila a un unico centro moto1·e e dominntore quale starebbe alle loro spalle se dcrivns– sero dnl castrum romnuo. Del reslo l'argomento si va sem– pre meglio deJucidando. Per K. è indubbio che le .forze le quali « per– misero di mutnrc in 400 anni la foccia d'Europa ,, son da indivi– duare « in quella corrente di mutuo

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